Formazione
Cataldo Mastrorilli pittore, scultore, grafico.
Nato a Ruvo di Puglia nel 1949, abilitato in discipline plastiche, ha frequentato i corsi di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Bari.
In occasione dell'antologica che nel 1965 Domenico Cantatore tiene nel suo paese natio. Resta affascinato dalla pittura del grande maestro, frequenta istituto d’arte, e comincia a dipingere ed esporre le proprie opere.
A Milano per un breve periodo, frequenta gli ambienti di Brera e l’arte innovativa dei primi anni 70, nel 1973 frequenta i corsi di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Bari sotto la guida d’Americo Tot. Con entusiasmo continua la sua attività artistica, realizzando mostre personali e partecipando a collettive e concorsi estemporanei, nei quali si piazzerà ripetutamente ai primi posti.
Alla fine degli anni novanta gli sarà data la possibilità di arredare con le proprie opere scultorie in pietra e in bronzo (quali altari, crocifisso, fonte battesimale, tabernacolo…), la nuova chiesa di S. Lucia a Rivo.
Vive e opera a Ruvo di Puglia, in via Giorgio Amendola 19.
Quotazione
Recensioni e brevi note di critica:
La Gazzetta del Mezzogiorno, Il Tempo, Puglia, Bolaffi, Arte Mondatori, Senza Titolo, Il Giornale, Città Eterna, Il Corriere Del Giorno, Il Rubastino, Opinioni, Nuovi Orizzonti, “90 Minuto, Il Quotidiano, Modena Flash, La Gazzetta di Modena, Città Domani, Epolis, Il Levante, Fax, A Ruvo diPuglia
10- 20 settembre dalle ore 18,30 alle 21,30
ex Convento dei Domenicani
Via Madonna delle Grazie
CARMELO CIPRIANI presenta:
LA “TRADIZIONALE” MODERNITA’ DI CATALDO MASTRORILLI
In medio stat virtus sostenevano i latini. Affermazione senza tempo, la cui modernità si apprezza particolarmente in un’epoca come la nostra in cui gli eccessi prevaricano sulla ponderazione; un pensiero quanto mai attuale, capace, oggi, di offrire un insegnamento figurativo oltre che comportamentale. In un periodo di profonda crisi per le arti figurative, infatti, una ricerca che sia in grado di muoversi tra tradizione e modernità, capace di coniugare l’insegnamento del passato allo sguardo sul futuro, risulta auspicabile se non addirittura necessaria.
E’ evidente quanto la pittura tradizionalmente intesa sia oggi in difficoltà. Spinta dal bisogno di una nuova identità si è persa in vicoli senza uscita, in un labirinto di spirito privo di valore. Mentre una certa parte di pittura si allontana dalla realtà, autorelegandosi in zone oscure, un’altra parte la offende, privandola della complessità che le è propria. Il campo è reso confuso da tanti pittori della domenica, con una produzione tra l’iperralistico e il kitch, adatta più a fiere paesane che a mostre d’arte; un palcoscenico affollato in cui si muovono anche pittori pseudoconcettuali, in preda a deliri già sofferti da altri: figli mal riusciti di Duchamp e Manzoni. E’ in un momento come questo, in cui la pittura sembra destinata a perdersi a vantaggio di ricerche artistiche innovative ma esasperate, che la poetica del giusto mezzo si riaffaccia con forza, imponendo il recupero del pennello e della tela, restituendoci una pittura “tradizionalmente” moderna.
L’opera pittorica di Aldo Mastorilli risponde a questa necessità, rassicurandoci, dimostrando che nulla è perduto; essa ci consola e ci fa sperare nella capacità della pittura contemporanea di riprendere la strada maestra, di ritrovarsi.
E’ affascinante notare quanto l’artista viva in simbiosi con le sue opere, rispecchiandosi in esse: mentre lui si presenta taciturno ma sempre sensato, la sua pittura è tanto discreta quanto calibrata. Parsimonioso nella parola quanto nella pittura. Tratto, colore, composizione, tutto è misurato, mai fuori posto.
Paesaggi pugliesi assolati e sitibondi, ulivi monumentali, nature morte nostrane, donne paesane vigorose e materne: questi i soggetti prediletti da Aldo Mastrorilli, che dopo anni di solitaria ricerca ha riconsegnato alla contemporaneità una realtà trasfigurata ma riconoscibile. Nelle sue opere il dato reale è tratto dal vero, ma è l’astrazione dello spirito che lo arricchisce di una verità superiore. Ecco, dunque, la formula vincente dell’artista ruvese: la realtà indagata nel profondo, spogliata del superfluo e dotata di una nuova vita, quella dell’intimismo.
Le tematiche sono le stesse scelte, prima di lui, da grandi artisti pugliesi del Novecento, da Geremia Re ad Onofrio Martinelli, da Emanuele Cavalli a Vincenzo Ciardo, senza naturalmente escludere il compaesano Domenico Cantatore; una gloriosa tradizione regionale certamente nota al nostro artista, che ha saputo collocarsi in essa a pieno titolo, dimostrando più volte di aver riflettuto sui grandi senza, tuttavia, perdere di vista la natura sensibile, da sempre sua principale interlocutrice.
Il lavoro di Aldo Mastrorilli costituisce una risposta sicura e altisonante a quanti ritengono che la grande pittura possa nascere solo nei grandi centri. Una proposta tanto più importante perché nata in “periferia”, in un lembo di terra forse affetto da provincialismo ma innegabilmente ricolmo di linfa vitale, lontano, e perciò non contaminato, da assurde e irrazionali pratiche di mercato. Un urlo assordante che giunge dai margini, magistralmente dipinto più che gridato.
Carmelo Cipriani
Bibliografia
Numerose le mostre personali: Ruvo di Puglia- palazzo Caputi, Bitonto - Galleria Spinelli, Monopoli – Centro degli Artisti, Caserta – il Braciere, Francavilla Fontana –la Casaccia, Bari - Expo Arte, Modena –Nuova Mutina, Veglie (Le) - Galleria Cirillo, -Trani – Studio 188, Modugno – L’Arcaccio, Ruvo - palazzo Cotugno , Giovinazzo – Atelier Anforah , Ruvo di Puglia- Convento dei Domenicani