Adriana Soares
fotografo artistico
Adriana Soares nasce a Rio de Janeiro. Alla fine degli anni ‘Ottanta si trasferisce in Italia dove, dopo aver lavorato come modella per i più grandi stilisti di moda, decide di seguire la sua vera vocazione artistica-creativa, iscrivendosi nel 2004 all'Istituto Superiore di Fotografia di Roma. Sin da subito realizza innumerevoli shooting fotografici per diversi brand di moda e riviste del settore. La Soares sperimenta in continuazione la grafica fotografica con nuove tecniche, sino alla realizzazione di opere foto-pittoriche stampate su metallo. Partecipa a numerose mostre collettive in Italia e a l’Estero, da Mosca a Parigi, da Londra d Amburgo. Nel 2014 vince il Premio Foto Art Paris ed il Premio Helas a Salonicco, in Grecia. Dopo aver vinto nel 2013 il primo premio al Concorso Internazionale d'Arte del Comune di Corchiano, vede la sua opera "Margherite rosa" esposta in maniera permanente all’interno della pinacoteca del Comune. A novembre esporrà al Museo di San Salvatore in Lauro a Roma. A fine 2014 esporrà nella Galleria Tartaglia di Rio de Janeiro in una collettiva con alcuni dei massimi artisti brasiliani e realizzerà, per il secondo anno consecutivo, una mostra personale a Ronciglione (VT), in occasione del Cubo Festival, con il patrocinio delle istituzioni.
Formazione
Fotografica e Postprodizione- Istituto Superiore di Fotografia a Roma (2004)
Tematiche
Onirico, Visionaria nel Ritratto
Tecniche
Mista- Fotografico pittorico(acrilico- olio)
Premi
Per maggiori informazioni visitate il mio sito: www.adrianasoares.com
Bibliografia
La fotografia di Adriana Soares sa di vita. Un percorso che parte dalla bambina, dai piaceri istintivi per la pittura, dal sacrificio, dalla professione di modella che le fa girare il mondo e le fa conoscere la fotografia, la fa innamorare forse proprio perché s'accorge che in una foto, anche se apparentemente statica, può raccontare un'intera vita. Il fermo immagine di un momento che apre la mente ad un prima e un dopo, che porta lo spettatore di fronte a una ricerca e compie quel piccolo miracolo che solo l'arte, quando è tale, può fare: essere da stimolo per la creatività altrui. Momenti di vita per ritrovare, poi, il tassello più importante. La ricerca della bambina che giocava a mescolare i colori improvvisamente si compie e quegli stessi colori, con la stessa energia e lo stesso istinto, ma con più consapevolezza, ritornano e si fondono con le opere fotografiche mostrandoci immagini fresche, nuove, che a volte trattengono e altre volte rilasciano una gran quantità d'emozioni. L'unire, o meglio, la fusione tra questi volti apparentemente inquieti con angoli della città, o della natura, appare come una sorta di Dna dell'anima e non solo di chi crea ma soprattutto di chi ne usufruisce. Adriana ha in sé e nelle sue opere, la determinazione di ogni giorno che ha vissuto e che vuole trasmettere agli altri per emozionare come fosse una mano invisibile che ci accompagna per mano. Un cerchio che si chiude, la bambina e l'artista, oggi donna, in uno stesso corpo, in uno stesso nuovo linguaggio.(Alessandro Vettori)