Antonio Cantiello
pittore
• Expos Solo (Listing)
RECENTI ESPOSIZIONI:
Barcellona: Galleria “Aceas”
Bologna: Teatro del Navile
Bologna: Corte Isolani
Bruxelles: Musèe d’art Spontanè
Berlino: Galleria Pinna”
Ferrara: Galleria “Alba”
Firenze: Palagio di parte Guelfa
Lisbona: Galleria “A Dega”
Modena: Centro Studi L.A. Muratori
Palermo: Centro diffusione Arte
Ravenna: Galleria “Art Studio”
Roma: Galleria “Il Collezionista”
Salisburgo: Kuhnstmesse (Aretefiera)
Venezia:Galleria”Studio d’arte Due”
venezia: villa contarini
Padova : maison d'art
firenze : ONART GALLERY
Formazione
• Antonio Cantiello nasce nel 1955 e fin da ragazzo
comincia a dipingere i suoi primi quadri. Una forte spinta
interiore lo porta ad avvicinare alcuni pittori professionisti,
alla bottega dei quali, apprende i primi“sergreti del mestiere”.
Così ha inizio il suo cammino di ricerca artistica dove
l’introspezione e l’intimismo via via prendono forma fino a
diventare la sua sigla distintiva. Nel 1980 realizza la sua
prima mostra personale e i consensi arrivano sia dalla critica
che dal pubblico. Da allora,Cantiello prosegue nella sua
evoluzione e si susseguono nel tempo svariate occasioni
in cui, esponendo le propie opere in personali e collettive,
ottiene sempre lusinghieri success
Tecniche
olio su tela
incisione su zinco
acqua tinta
acrilico
disegno
Bibliografia
Antonio Cantiello ama rappresentare “cose”, come tanti pittori figurativi, ma con particolare attenzione al disegno e al colore che stende con il sapiente girare della punta del pennello quasi per accarezzare il disegno senza stravolgerne l’originalità progettuale, ne’ ignorare il momento felice del “vedere”e con sensibile accortezza personale di pittore della realta’ crea un’opera ... semplice ma luminosa e godibile.
Antonio Cantiello usa poco l’ombreggiare per far emergere il soggetto. Colora con toni calibrati in modo che il colore stesso crei profondità luminosa.
Piccole opere, perfette, che accetti a prima vista come poesie di una quotidianità vissuta e tradotta in immagini calde e senza stravolgimenti stilistici.
La pennellata “raggirante” e grassa sulla tela e il tocco magistralmente povero ma preciso, evitano piattezza e ovvietà esecutiva .
L’oggettività del soggetto non contraddice mai la sensibilità personale di Antonio Cantiello, anzi lo sospinge a maggior attenzione
ogni opera .... è !
Anton Celeste Simonini