La storia scritta dall'autrice Antonia Calabrese è un viaggio nei confini della vita, un viaggio che ha sempre affascinato la medicina e la psichiatria ma soprattutto le filosofie orientali. La vita della protagonista "Lia" è una vita normale in cui molte sue scelte sono state condizionate e orientate dalle idee religiose dei suoi genitori; una vita piatta che ad un certo punto l'annoia e prende il sopravvento in vie d'uscita alternative che la inducono a commettere degli errori. I sensi di colpa, la fanno sprofondare in un torpore e in uno stato di trance profonda simile alla premorte. Da quel momento, Lia rivive la sua vita ripercorrendo le varie tappe che l'hanno condotta dall'età adolescenziale all'età adulta. Insieme a lei, vivremo un'esperienza extracorporea in cui si ha la capacità di restare desti mentre si dorme, una sorta di viaggio astrale, cioè un'esperienza di separazione della propria anima, con cui trovarsi in luoghi diversi, dal corpo, già conosciuti , vivendo quindi due vite parallele: una sul piano astrale e una sul piano corporeo in cui saremo però in grado di ascoltare e osservare quello che accade intorno al nostro corpo esanime. Un'esperienza che vi emozionerà e vi farà crescere a livello umano; vi farà superare difficoltà che sembrano insormontabili; alla fine dei conti, abbiamo tutti bisogno di una seconda possibilità e di una seconda vita. Gli errori e la conoscenza servono a capire. La lettura a tratti sembra statica e noiosa, diciamo che l'autrice ha allungato un pochino troppo la storia, rischiando l'appiattimento e la distrazione del lettore. Ma piano piano, la lettura riprende il suo interesse ed inizia a scorrere in modo fluido.