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GIORGIO SEVESO
Sono persuaso che abbiamo dinanzi qualcosa di ben più denso e di più significativo, di più risoluto: pittura autentica, dicevo
all'inizio. considerando anche che, soprattutto in questi ultimi 30-40 anni, sono proprio taluni pittori d'immagine, dalla carriera appartata, e silenziosa come è stata quella di Pattarin, quelli che hanno contribuito a tenere aperta una finestra aperta affacciata sulle stanze della vera pittura. E questo perché in linea di massima, appunto per il loro emarginale rapporto con l'ambiente artistico essi non hanno mai avvertito l'obbligo di forzosi "aggiornamenti", ne subito condizionamento alcuno, e dunque sono stati del tutto liberi di seguire inclinazioni autentiche, linee di ricerca formale e di approfondimento poetico e più divergenti da quelle del grand tropeau dei modi e delle tendenze più ufficiali.
(...questa di Pattarin è dunque una pittura di sincerità, di verità che non si è travestita da altro da sé, che non ha enfatizzato ne concettualizzato la sua capacità di cogliere e trasmettere emozioni vive e reali. Una pittura intima ed appartata, che per questo non ha concesso nulla che non fosse giustificato da ragioni poetiche ed espressive.
DONATELLA MICAULT
Pattarin si può annoverare nel folto stuolo di pittori "post impressionisti", ma con una vivacità di colori ed un'espressività genuina. Oltre a visioni solari e luminose della Grecia e di una sardegna amata ed esaltata nella sua bellezza da tele particolarmente riuscite, Pattarin per questa occasione ha dedicato attenzione anche a Chiavenna, con quadri suggestivi, come la rappresentazione quasi sognata, nelle tonalità accese rosa e aranciate.
FRANCO MIGLIACCIO
Il fatto che il nostro artista abbia sino ad ora dedicato all'arte solo parte del suo tempo, non deve indurre a facili pregiudizi valutativi. i suoi lavori non sono semplici prodotti di un seppur nobile passatempo, ma quadri veri, sostenuti da spessore lirico e da un notevole afflato poetico. e così i suoi paesaggi possono benissimo inserirsi nella tradizione del paesaggio italiano che ha avuto come protagonisti tanti validi artisti coi quali il Pattarin ha più di un punto di contatto. Tutti rigorosamente ripresi dal vero i suoi scenari naturalistici colgono le caratteristiche del luogo rappresentato: i suoi colori, le sue atmosfere, le sue trasparenze, i suoi mutevoli giochi di luce.
CARLO MOLA
Pattarin è originale e spontaneo perché in lui è urgente un richiamo assai importante della nostra età: il richiamo al ricordo, all'impressione, alla ricostruzione, al cercare fuori dalla istanza immanente di una ideologia: l'impressione del ricordo. Ora Patttarin gran viaggiatore per ragioni di lavoro e non solo, ha immagazzinato tutta una serie di impressioni che però filtra attraverso una cultura di rimandi e di ricerche. Il suo è un mondo vivissimo di colori e di calore. Ed il paesaggio, dai campi, ai villaggi, al mare, alle assolate campagne è una ricerca di una vita felice.