Matteo Trentin - Per(e)sistenza Di Frammenti (pdf)
artista
Matteo Trentin, nato a Schio (VI) il 04/02/1996, vive e lavora tra Schio e Verona. Diplomato presso il Liceo delle Scienze Sociali A. Martini di Schio indirizzo scienze umane nel 2015, ha in seguito frequentato il corso di Pittura - Laboratorio Giovanni Morbin - presso l’Accademia di Belle Arti G. B. Cignaroli di Verona, conseguendo il diploma accademico di I livello in arti visive nel 2020.
Da sempre interessato alle scienze umane, alla musica, alla pittura e al disegno si accosta molto presto in modo particolare a questi ultimi manifestando inizialmente vicinanza ad una figurazione di matrice espressionista che, pur non venendo mai abbandonata, durante gli anni accademici lascerà progressivamente spazio ad una ricerca legata alle pratiche di sparizione e ad un approccio processuale e relazionale.
In questo periodo spazia infatti tra referenze artistiche eterogenee, quali: la produzione grafica di Kathe Kollwitz, Egon Schiele, Alberto burri, Jannis Kounellis, Bas Jan Ader, Joseph Beuys, Anselm Kiefer, Gerard Richter, Roman Opalka e Christian Boltanski.
Formazione
Orientato verso la formazione artistica ma non possedendo inizialmente i mezzi per portarla avanti se non attraverso un'attività di profondo scavo interiore legato allo studio della psicologia, mi sono diplomato presso il Liceo delle Scienze Sociali A. Martini di Schio, ad indirizzo scienze umane, nel 2015, pur avendo sempre disegnato e dipinto come autodidatta. In seguito ho iniziato a prendere lezioni di copia dal vero presso l'artista vicentino Marco Bellotto, iscrivendomi nel 2016 all’Accademia di Belle Arti G. B. Cignaroli di Verona, Qui ho frequentato il corso di pittura tenuto dallo scultore e performer vicentino Giovanni Morbin, conseguendo il diploma accademico di I livello in arti visive nell'aprile 2020.
Tematiche
Sono interessato alla funzione di recupero rivestita dall’atto creativo qualora, calato nella realtà del quotidiano, esso assuma valore storico-documentaristico, di testimonianza volta ad attribuire nuova dignità ad immagini legate ad un passato ormai recondito e soggette al principio del panta rei, eterno scorrere cui tutto è destinato per effetto dell'inesorabile e lineare flusso temporale.
Tali iconografie sarebbero destinate all'oblio se l'agire di alcuni autori non le relegasse alla sfera individuale oltre che collettiva: un processo che, nel momento in cui la facoltà evocativa delle proprie figure interiori risulti infatti minacciata dal trascorrere dell'esistenza, può essere invertito non appena l'autore le sottoponga ad una pratica di de-personificazione (e, conseguentemente, sparizione), facendole rientrare a far parte dell'immaginario collettivo.
Ecco allora come, tramite stratificazione di differenti media, esse assumono le sembianze di ready made, documenti legati alla sfera del quotidiano, che paiono aver già subito l'azione del tempo, confluendo in un ambito rievocativo al cui interno non si configurano più unicamente in quanto reperto riconducibile alla vita privata del singolo, ma bensì rivestono il valore di epifanie che rimangono impresse nella mente di chi le ha vissute così come dell’ osservatore, con un intento che può essere letto come (oltre che memoriale) terapeutico.
Colloco il mio intervento in questa zona di non-definizione e di transizione tra l’individuale ed il relazionale, tra la conservazione di un rimosso che ad oggi riscopriamo essere estremamente attuale e l’esigenza di individuare inedite forme di trascrizione poetica sulla base di una per(e)sistenza di frammenti (che di tale rimozione sono immagine concreta) dalle connotazioni ambientali, disseminati all’interno del paesaggio urbano oltre che introspettivo vissuto da ognuno di noi, quasi a tracciare nuove geografie esistenziali.
Tecniche
Sulla base del mio iniziale interesse per la psicologia umana, per la ricerca musicale, la pittura ed il disegno mi sono accostato molto presto particolarmente a questi ultimi, sviluppandoli attraverso una figurazione di matrice espressionista che, pur non venendo mai abbandonata, durante gli anni accademici lascerà sempre più spazio ad una ricerca legata alle pratiche di sparizione e ad un approccio processuale e relazionale.
In questo periodo inizio infatti ad accostare e a stratificare l'intervento grafico-pittorico e l'agire scultoreo e performativo di una candela concretizzatosi nella combustione e nel dripping di cera orientati verso singoli frammenti, in seguito inseriti all'interno di installazioni ambientali, La copertura portata avanti tramite la paraffina, intesa come proiezione della mia stessa identità artistica ed esistenziale, riflette su di sè e sul medesimo agente che l'ha generata, ovvero il mio corpo, fino alla pressoché totale rinuncia all'agire pittorico.
L'insieme di interventi proiettivi appena menzionati prosegue in una serie di spedizioni postali che vedono come protagonista materiale fotografico, in particolar modo riferito ad identità anonime e soggette ad una pratica di rimozione, fatte rientrare a far parte dell'immaginario collettivo tramite il circuito mail artistico. Quest'ultimo viene tuttavia traslato e rivisitato in chiave net, ambito all'interno del quale tali scatti si configurano come spedizioni via e-mail soggette ad ulteriore stratificazione di contenuti semantici, in attesa di una ri-attribuzione identitaria che li elevi rispetto al loro stato attuale: quello di una per(e)sistenza di frammenti (PDF).
Premi
16/06/2018-30/09/2018 - Parco di Villa Bernini-Buri, Verona, “Albero dell’Om”: installazione sonora site-specific realizzata in occasione dell’esposizione collettiva tenutasi nell’ambito della seconda edizione del progetto di land art promosso dall’Accademia di Belle Arti di Verona e curato da Francesca Piccolino Boniforti, Marta Ferretti e Daniele Salvalai “Linea Terra Acqua - Parco di arte e natura - Suono e materia”; pubblicazione in catalogo
30/01/2019 - Accademia di Belle Arti G. B. Cignaroli di Verona e zone limitrofe, “Senza t(e)itolo-Separaz(io)ne”: performance itinerante realizzata con la partecipazione di Romina Cemin nell’ambito del progetto legato alla pubblicazione curatoriale ed artistica “fuoriregistro”, seguito dall’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano) in collaborazione con ABA Verona in omaggio a Carla Lonzi e Pietro Consagra, e curato da Maria Rosa Sossai “Feminisssmmm - Vai pure”; partecipazione al workshop curato da Maria Rosa Sossai in collaborazione con Giovanni Morbin
23/07/2019 - Accademia di Belle Arti G. B. Cignaroli di Verona, candidatura a First Step 10
14/10-04/11/2019 - Barouque Art Gallery, Teheran, (Iran), partecipazione all’esposizione collettiva tenutasi nell’ambito dell’”Art for Peace Festival” e curata da Ehsan Shayegh con l’opera rientrante a far parte della serie “Papers (Pagine di cenere)” “Senza titolo X”; pubblicazione in catalogo
20/10-04/11/2019 - Accademia di Belle Arti Albertina, Torino, partecipazione all’esposizione collettiva delle opere selezionate in occasione del “Premio nazionale delle arti (PNA)” con l’opera appartenente alla serie “Candle shrouds (Heads)” “Head I”; pubblicazione in catalogo