"Odós, storie di strade”: presentati i racconti di Mariapia Crisafulli
di Filippo Brianni
In principio era la “mascotte”. Era la liceale che arrivava al Caffè d’Arte dell’associazione “Il Paese di fronte al Mare” di S. Teresa di Riva con un foglietto sotto i riccioli, sfornava una poesia, inebriava il pubblico, conquistava il premio e tornava a posto. Finché la presidente, Melina Patanè, non la pungolava di nuovo e allora ricominciava il giro che finiva sempre allo stesso posto: sul podio di qualche giuria sparsa per l’Italia. Nel 2012 Mariapia Crisafulli, ad appena 16 anni, presentò al Caffè d’arte il suo primo libro, di poesie, e da allora la “mascotte” ne ha fatta di strada. Anzi di strade, di cui ne segnato le storie che ha confezionato in un nuovo libro, stavolta di racconti, “Odós–Storie di strade” (Cavinato Editore), una raccolta in cui la Crisafulli guarda le “strade” della vita dei suoi protagonisti come se vi si trovasse in mezzo, con un linguaggio ed uno stile che risentono sin dal titolo della sua formazione classica oltre che della sua passione per l’arte. Racconti di memorie, di vita, di percorsi incidentati in cui i protagonisti sembrano cercare sempre una “strada diversa” da quella che imboccata ed inducono il lettore a riconoscersi dentro e suggerirne istintivamente la propria.
Lo ha presentato al Palazzo della Cultura di S. Teresa, in un’edizione “speciale” del Caffè d’Arte. Il libro e la sua autrice sono stati presentati da Melina Patanè, la quale ha sottolineato soprattutto “il rumoroso valore del silenzio”, e da Antonello Bruno (“Mariapia ha messo insieme poesia e racconto, al lettore il compito di capire dove prevale l’una e dove l’altro”) oltre che dalle “sorprese” artistiche dei suoi amici. A cominciare dal duo musicale Dissonanze (Marco Triolo e Ciccio Cucinotta) che ha cantato una poesia della Crisafulli diventato testo musicale e per finire a Katia Rigano e Vito Pellizzeri Pisto, che hanno animato i racconti con fotografie e grafica. La presentazione del libro della Crisafulli segue a ruota un altro particolarissimo evento organizzato dal Caffè d’Arte, alcuni giorni fa, protagonista un altro libro, "Abbracciare il tempo ", una raccolta poetica curata da Alfredo La Malfa ma che traccia la produzione poetica di 62 anni della madre, la catanese Elena La Verde, scomparsa cinque anni fa, dopo aver lasciato un’eredità imponente e tangibile, come la fondazione che porta il suo nome e che “produce arte” a S. Giovanni La Punta, ma anche a Forza d’Agrò, dove la scia creativa dell’eclettica artista etnea continua a lasciare importanti impronte.
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