L'Arte e la forza della fragilità
Conversazione con Mary Attento
Le sue opere brulicano di segni carichi di una potenzialità inventiva dall’energia vitalistica irresistibile e dai colori audaci, con il risultato di far convergere pittura, pensiero, umanità con la forza della fragilità. Stiamo parlando di Salvatore D’Imperio, un pittore autodidatta che ama definire l’Arte come Spirito che diventa materia. Approfondiremo con lui gli aspetti e i significati della sua produzione e le novità che caratterizzano il suo cammino creativo. Brevemente, intanto, diremo che è nato nel 1963 a Napoli, dove si è laureato in Lingue e letterature straniere moderne presso l’Istituto Universitario Orientale. Finiti gli studi non pensa all’insegnamento, come da prassi per determinate facoltà, ma comincia a dipingere negli anni Ottanta del XX secolo in piena TransAvanguardia, un movimento pittorico nato su progetto del critico Achille Bonito Oliva (cui si deve il neologismo stesso), sulla scia della crisi economica che caratterizzò quel decennio e che ridimensionò, oltre all’ottimismo produttivo e culturale dell’Italia, anche quello sperimentale delle avanguardie artistiche. (per visualizzare l'intero articolo cliccare sul link sottostante)
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