Copie d'arte
"Nell'arte è consentito rubare, mentre copiare è da stupidi..." (cit. Dario Fò)
È su questo pensiero che già da bambino Luigi rubava le opere dei grandi artisti, per poi reinterpretarle con i suoi stili artistici. "Far propria un opera di un grande artista, reinterpretarla, far raccontare all'opera un proprio pensiero, costringere l'opera a seguire i propri colori, il proprio stile, le proprie tecniche, restando fedele all'opera originaria, è un emozione unica nell'arte..." Questa è la frase con cui l'artista introduce la sua ultima mostra personale. Ma Luigi Nuzzo replica a chi chiede ancora sul senso di dipingere una copia d'arte: "Copiare e basta è solo replicare un opera, non c'è nulla di artistico, è una fotocopia realizzata a mano. Dal teatro al cinema, dalla musica alle arti visive, copiare non ha senso, ma rubare, inteso come far propria un opera reinterpretandola, è un qualcosa di geniale..." Ecco dentro questo concetto, Nuzzo interpreta opere altrui, anche di arte classica, nei suoi stili, ma soprattutto impone ad una copia d'arte di raccontare qualcosa oppure qualcuno, aspetto tipico della sua arte dark.
Quando Luigi interpreta una copia d'arte, la tecnica che maggiormente usa è la grisaglia. Solitamente una grisaglia con uno sfondo in scala di grigi, dipingendo con colori ad olio. Poi il colore lo applica con una o due velature sempre usando i colori ad olio. Spesso la grisaglia la interpreta realizzando un disegno di fondo con dei pastelli, oppure dei pennarelli, realizzando una grisaglia molto dettagliata e precisa, sempre nella scala dei grigio, per poi colorare con velature ad olio. Logicamente quando l'artista opta per questa soluzione, prima di passare il colore, sul disegno a pastelli/pennarelli viene dato un fondo di vernice finale trasparente. Nella foto c'è un esempio di grisaglia a pennarello, un interpretazione della "deposizione del Cristo" del Vasari.