Nuzzo Luigi @anticabottegadell'arte

artista

Nuzzo Luigi.

(La vita, l'arte, la sua follia)

Un viaggio negli avvenimenti principali della sua vita, un Luigi che in pochi conoscono, l'amore per l'arte, l'amore per la libertà, l'amore per la follia e la sregolatezza...

Già da giovanissimo viene attratto dalla pittura, è incuriosito dai colori, subisce il fascino per gli affreschi nelle chiese e nei monumenti storici, subisce il fascino per dipinti di ogni genere e stile. Questo fascino lo porta a soli dieci anni, a prendere confidenza con i pennelli, con i colori e gli additivi, frequentando una bottega artistica presso Santa Maria a V. (CE) gestita da A. D'Anna, un anziano pittore ex professore di educazione artistica delle scuole medie. Da piccolo oltre ad emergere la sua passione per i colori, in luigi emerge anche una delicata, quanto complicata instabilità emotiva, una spiccata sensibilità, e questi aspetti renderanno la sua esistenza molto turbolenta, come turbolento sarà il suo carattere. Saranno proprio questi fattori ad incidere negativamente, quando il suo maestro D'Anna nel 1985 viene a mancare. Ha dodici anni, ormai orfano del suo maestro d'arte, si lascia dattare la direzione dal dolore, dalla rabbia, quindi trasportato da questi sentimenti, si tuffa nella sua prima esperienza artistica.

1985 "Amando Otto" è il titolo della sua prima mostra. E non poteva essere diversamente, ma questo lo capiremo leggendo la biografia di Luigi Nuzzo, a firma Luigi73. Dicevamo in quell'annk realizza una dozzina di quadri, tutti olio su tela, e li espone in una mostra presso un circolo ricreativo nella frazione Piedarienzo, a San Felice a C. (CE) la mostra è intitolata Amando Otto, perchè in quella sua fase artistica iniziale, è molto affascinato dal pittore Tedesco Otto Dix. La mostra è caratterizzata da dipinti di varie tematiche e di svarìati soggetti, accumunati tutti dai colori vivaci e forme sinuose, ispirate come ho appena narrato, proprio dall'arte del pittore tedesco. Tutti i dipinti verranno venduti, anche se la maggioranza saranno acquistati da zii e cugini, in quel periodo tutta la famiglia materna era assolutamente stretta alle sorti di Luigi. Ma quello che risulta importante per lui, è aver realizzato un sogno, un desiderio che gli ardeva nel petto, esporre la sua arte ad un pubblico che andava oltre la famiglia.

Ha iniziato intanto le scuole medie, e trova nel suo professore di educazione artistica della scuola media che frequenta, un nuovo maestro, anche questo docente delle primarie, come D'Anna, resta colpito dal talento di Luigi. Ma rispetto a D'Anna il professore Martinisi sarà il primo in assoluto che noterà nel talento innato del suo scolaretto, un punto di partenza e non un punto di arrivo. Martinisi affermerà spesse volte che il talento del suo allievo è naturale, è un talento innato, ma ha bisogno di essere valorizzato, va coltivato e va sostenuto, dirà: "Se la tecnica è affiancata dal talento innato, genera artisti eterni [...]". Martinisi convincerà i genitori di Luigi a fargli continuare gli studi in un liceo artistico. Durante un colloquio con i genitori nel terzo anno di scuola media, il professor Martinisi dirà: "Non ho mai avuto uno studente con tanto talento, questo ragazzo ha un talento esplosivo, ma a tutto questo talento corrisponde anche tanta irrequietezza. Solo lui stesso potrà negare al proprio talento di emergere, facendo prevalere la sua rabbia, sprecando in questo modo, un dono ricevuto..."

Nel 1987 inizia gli studi all'istituto statale d'arte a San Leucio di Caserta. Non è un liceo come chiedava l'ex professore delle medie Martinisi, ma pur sempre una buona scuola d'arte. Saranno anni intensi ed esplosivi quelli trascorsi a Caserta, anni intensi sia dal punto di vista artistico, sia per quanto riguarda la vita sociale. Passano poche settimane, ed entra in contatto con artisti coetanei e con artisti già affermati, tutti nell'orbita dell'arte dark, ma nella comune ci sono anche tanti artisti neo hippies, artisti che si immergono nel neo movimentismo. Abbraccerà l'arte dark per non abbandonarla mai più, anche se modificherà molte volte sfumature, stili e tematiche, nella sua vita artistica. Dal 1987 fino al 1990 produce poco più di una cinquantina di quadri, ma in questi anni produrrà anche esperienze di vita sregolata. Una fuga da casa, interrotta tre giorni dopo dai carabinieri di Paola, che lo ritroveranno in Calabria durante la sua ricerca, forse avvertiti dal personale dell'albergo in cui aveva pernottato. La fuga dal piccolo centro che soffoca la sua folle vitalità, la voglia di libertà, il desiderio di vivere senza le catene della normalità, lo porterà qualche anno dopo, a girare per un lungo periodo nelle terre rurali e selvagge della Sardegna. Un gruppo di hippies di varie età, quasi tutti artisti, pittori, poeti, musicisti, conosciuti soprattutto dentro la comune Canpana, armati di libertà e tende, gireranno le zone interne della Sardegna. Un esperienza che gli insegnerà a vivere senza nessun rispetto per le regole precostituite e per le regole istituzionali, assorbirà un ideale che non lo lascrerà mai più, e influenzerà tutta la sua vita futura. Durante questi anni saranno (3) le mostre che lo vedranno protagonista, due mostre personali e una mostra collettiva.

1987 la mostra personale dal titolo "L'arte ha un povero Dio" è caratterizzata da dipinti a tema religiosi, in maggioranza sono dipinti di arte figurativa moderna, e raffiguranti personaggi del Vangelo e personaggi dell'antico testamento. La mostra si svolge nella sala dell'istituto artistico di San Leucio. Durante quella mostra, dentro quelle opere, si denota la necessità di raccontare e raccontarsi attraverso i colori, perchè è l'unico modo con cui Luigi, sa comunicare con gli altri. La vivacità dei colori, le atmosfere cupe e oscure e le forme ancestrali dei soggetti e dei panorami di quelle opere, renderanno curiosi i professori, renderanno attratti i critici, e gli studenti impareranno ad apprezzare il ribelle che vive dentro di lui. "La sua pittura molto grottesca riesce a trasmettere fascino [...]" dirà di lui in un articolo un professore d'arte contemporanea, sul giornalino settimanale scolastico pubblicato dal laboratorio d'arte.

1989 la mostra collettiva a tema libero oranizzata dal corso di storia dell'arte dell'istituto artistico. L'evento si svolge a San Leucio di Caserta, in una sala di un associazione culturale. Durante questa mostra porterà sei dipinti, tutti profondamente dark, con lo tesso tema ricorrente, la droga come punto di partenza per raggiungere la condizione di schiavitù fisica, e di libertà spirituale, un tema che denuncia le condraddizioni di chi fa uso di stupefacenti.

1990 la mostra personale intitolata "È arte" svolta a San Felice a C. (CE) presso la sala parrocchiale dell'oratorio, e organizzata insieme ai ragazzi della'associazione cattolica. Una mostra senza un vero e prorio tema dominante, venti quadri di varie tematiche, dalle contraddizioni della fede, alle denunce sociali, ma anche tanti dipinti di semplici paesaggi urbani e paesaggi della natura. È una mostra che nasce dattata soltanto dall'impegno, è l'inizio di una piccola crisi esistenziale e artistica. Sente che per la prima volta, la sua arte non gli genera emozioni, ma solo un logorante scopo economico.

Nel 1990 si interrompe la sua esperienza all'istituto artistico di Caserta in modo brusco. Ancora una volta prevale il suo temperamento turbolento, durante una lezione del corso di geometria, aggredisce prima verbalmente, poi fisicamente il professore, lui e un suo amico di San Felice, prendono a pretesto un abuso di potere perpretato dal professore ai danni di una studentessa, e pestano violentemente il professore. Passerà l'intera giornata in caserma, davanti a lui la grave possibilità di una denuncia per aggressione e le aggravanti per l'estrema violenza. L'intervento di una sua zia, nota nell'ambiente, unito all'intervento della professoressa di arti visive, che aveva a cuore il capriccioso studente, riescono a convincere il professore a non sporgere la denuncia, anche se comunque l'intervento dei carabinieri comporterà un iter automatico per i fatti, soprattutto perchè, oltre all'aggressione al professore, l'intervento dei carabinieri Luigi lo percepisce come un atto ostile, e così si becca anche una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale. Ad ogni modo, l'accordo è che la denuncia non partirà, almeno quella del professore, se a fine anno Luigi rinuncerà all'iscrizione per l'anno seguente. Accetterà, assumendosi le responsabilità, ma per lui sarà una trappola, perchè intanto a sua insaputa è stata avviata l'espulsione dalla scuola, un decreto allora in vigore e applicabile sulla vicenda avvenuta, un espulsione che gli vieterà di finire l'anno in corso.

Dalla fine del 1990 e fino al 1994, non toccherà con continuità i pennelli, con l'arte ha un momento di alti e bassi, certo per lui è stata una delusione l'espulsione, così come una delusione l'essere condannato da tutti, una delusione che lo porterà ad abbandonare il gruppetto di artisti con cui aveva legato rapporti anche affettivi, e in lui esploderà, in tutta la drammaticità degli eventi, la violenza. Una violenza sugli altri e su se stesso, tra aggressioni, risse e una vita sregolata. Dentro questa turbolenza esistenziale, proverà a creare arte, ma ormai la rabbia ha preso il sopravvento, lui più volte affermerà : "Per fare arte bisogna stare in sintonia con la propria parte migliore, quella parte in me ormai non c'è più, non so più come fare arte [...]"

Nel 1992 partirà per il servizio militare, sarà la goccia che farà traboccare il vaso, arriva proprio nel momento più delicato e instabile, un dovere allora obbligatorio, che lo metterà ancora più in crisi. Una missione in Somalia finita male, con una scheggia di proiettile conficcata nel torace, e una condanna alla corte militare per aggressione ad un sottufficiale originario proprio di San Felice, sarà il culmine di un periodo tremendo. Ma l'inferno non è ancora stato conquistato. Quello che sta per accadere è il suo inferno personale, sarà una guerra senza pietà. Un conflitto che vedrà l'arte come suo unico alleato.

È la notte tra il 30 giugno e il 1 luglio del 1996, sull'appia all'altezza di Arpaia c'è uno scontro frontale tra due auto. Si capisce subito che non si tratta di un incidente banale, nella peugeut 205 c'è un ragazzo con la testa appoggiata sul volante, sembra che riposa. È Antonio, l'unico vero amico che abbia mai avuto Luigi. È un legame che va oltre l'amicizia, è più di un fratello, è più di legame affettivo e sincero, è un patto di sangue e lealtà, una sola anima in due corpi. È un colpo che cambierà la sua vita, da quel 1994 si chiuderà in un isolamento totale, per anni non parlerà, allontanerà chiunque. Ma soprattutto da allora non sarà più capace di instaurare un rapporto di amicizia vera. Già cinque anni prima perde un altro amico, un compagno con cui aveva fatto insieme le elementari. Quel maledetto giorno in motorino, per fuggire da un posto di blocco dei carabinieri, Alberto cade in un fossato di un cantiere, e viene trafitto del ferro della costruzione e muore sul colpo, è la prima volta che vede il sangue, purtroppo non sarà l'ultima. Ma la perdita di Antonio è molto peggio per il grande legame che li univa, sarà a fine 1996 che il dolore lo porterà nuovamente ad avvicinarsi all'arte.

Luglio 1997 mostra personale intitolata "Emozioni attraverso i miei colori" svolta a San Felice a C. presso l'associazione culturale Polis. Durante questa mostra riceve un abbraccio intenso dalle persone del suo paese, dopo pochi mesi avrà un altra mostra, e sarà costretto a realizzare altri quadri per poterla svolgere, proprio perche durante l'evento a San Felice, dei quarantacinque dipinti esposti, non gliene rimarrà nessuno, verranno tutti acquistati dai compaesani, proprio per l'affetto verso chi ormai è identificato come un ribelle indubbiamente, ma anche come un ragazzo maledettamente sfortunato, ma anche un ragazzo che nei dolori non si è piegato. Alla mostra espone dipinti che raccontano la sua vita, la morte, l'amore, la sofferenza, e la sua arte dark avrà una deviazione verso un semplice figuratismo moderno, anche se non cambiano i suoi colori puri, i suoi colori forti, la sua tavolozza vivace. È un dark molto leggero, atmosfere cupe, ma che si intrecciano ai colori vivaci, uno stile che non lo abbandonerà mai.

Novembre 1997 mostra personale dal titolo "La via dei colori" tenutasi ad Arienzo (CE) nella sala del circolo culturale ACLI. Una mostra che si sviluppa soprattutto intorno al tema dei paesaggi reali, luoghi in cui Luigi è cresciuto, luoghi a cui è legato a doppio filo. È anche il paese di Antonio, non poteva ignorare il suo unico vero amico, escludendolo dai suoi dipinti, l'amore per Antonio lo racconterà nella sua arte più rappresentativa, l'arte dark estrema.

1998 mostra collettiva a tema libero presso la sala consiliare del municipio, a Santa Maria a Vico (CE). Luigi partecipa a questa estemporanea con cinque dipinti, e con cinque temi diversi. Un quadro di arte dark, un paesaggio, un dipinto di riflessione religiosa, un dipinto caratterizzato da denuncia sociale e un ritratto. Durante questa estemporanea entra in contatto con artisti nuovi, si aprono nuovi orizzonti e nuove amicizie. Ma già dal 1994, ancor prima della tragedia di Antonio, la sua vita privata ha cominciato ad avere dei cambiamenti. Ha incontrato l'altra sua metà.

Ma nel 1998 si chiude anche questo nuovo ciclo artistico, si trasferisce a Firenze. Una nuova crisi emotiva gli toglie ispirazione, non toccherà i pennelli per qualche anno. Nel 2000 si sposa con la sua metà, nel 2003 nasce la loro piccolina. Con il nuovo millennio, e fino al 2010/2011 dipingerà in modo saltuario, non farà mostre personali addirittura fino al 2017, ben 19 anni. Parteciperà a delle mostre collettive, a delle estemporanee, ma nulla di più. Ha portato il suo interesse artistico su altro. Realizza presepi e fa modellismo artistico. Non riesce proprio a vivere senza creare arte, anche se non riesce più a dipingere, si inventa altre creazioni artistiche da poter fare. Un decennio e poco più fatto di normalità, la famiglia, il lavoro, sembra che la sua anima turbolenta si sia addormentata.

Dal 1998 fino al 2007 non sarà molto attivo come anticipato, sarà presente con qualche opera in alcune estemporanee, parteciperà a qualche mercatino di Natale tra cui è da sottolineare quello di Luzzano di Moiano (BN). Parteciperà anche a qualche premio d'arte, ma lo farà con dei dipinti realizzati negli anni precedenti. Nel 2007 cambia nuovamente la sua situazione emotiva. Organizza una mostra personale, approfittando di una gita a San Giovanni Rotondi con un associazione culturale, prende contatto con la direzione dell'evento, e ottiene il permesso di esporre qualche dipinto nel piazzale davanti al convento dei cappuccini. Non è una mostra come le altre, è di basso spessore, ma a lui servirà soprattutto per riprendere confidenza con l'arte. Dei dipinti esposti in quella mostra, non ne porterà indietro nessuno, saranno tutti acquistati. Lui intitolerà la mostra all'aperto "Attraverso" proprio per sottolineare il lungo periodo di crisi artistica che attraversa. Nella mostra di San Giovanni i dipinti hanno tutti il tema religioso, soprattutto sono tanti i dipinti raffigurante padre Pio, la sua arte religiosa assume dei toni classici, sarà la sola e brevissima parentesi artistica in cui abbandona il dark per dipingere un figuratismo classico.

2012 organizza una mostra personale a Bucciano (BN) presso la sala consiliare del municipio, e la mostra ha come titolo "Presepi" e sarà un evento misto, esporrà anche l'arte del modellismo. Nel 2012 ormai ha buttato alle spalle il lunghissimo periodo di crisi. Questo evento segna un nuovo cammino per Luigi, dal 2012 ormai, non si è più fermato, anno dopo anno diventa sempre più attivo artisticamente, la svolta che attendeva lui, e tutte le persone che hanno sempre creduto nel suo talento. 2012, da "Presepi" fino alla consacrazione come artista professionista, ormai artista a tempo pieno, la sua vita sarà dedicata all'arte.

2015 realizza il suo sogno, inaugura la sua bottega d'arte. "Antica Bottega dell'arte - Largo Sant'Agnese" sarà il nome che assegna alla sua piccola creatura. Largo Sant'Agnese perche? È la piccola piazzetta nella frazione di San Felice a C. Sant'Agnese è un piccolo largo, una piazzetta incastonata tra San Cristoforo e Piedarienzo, proprio davanti alla chiesa parrocchiale, è un omaggio al luogo della sua infanzia e soprattutto il luogo esatto dove nel 1985 espone per la prima volta la sua arte. La bottega è un piccolo laboratorio dove Luigi dipinge, crea l'arte presepiale Napoletano, realizza oggettistica d'arte come orologi a pendolo, riproduzioni di monumenti storici in miniatura e tante altre creazioni artistiche, ma la principale attività resta la pittura. Le altre creazioni artistiche gli danno la possibilità di poter avere un ritorno economico. Nella bottega inoltre organizza ogni anno dei seminari, delle lezioni private offerte a chi vuole avvicinarsi all'arte, principalmente da lezioni a dei bambini con delle doti innate proprio come lui, e che non hanno possibilità di accedere a delle botteghe d'arte. Alle lezioni però, vengono spesso seguite anche dagli adulti.

2017 marzo mostra personale intitolata "Tra sacro e profano" svolta a Bucciano (BN) presso l'associazione culturale Polis. È una mostra caratterizzata da svariati temi, racchiude un po tutta la sua vita artistica, temi religiosi, politici, sociali, una mostra con oltre 40 dipinti, tutti realizzati dal 2012 in poi. È finalmente sereno, vive immerso nella sua natura, fa arte a tempo pieno, ha una bottega d'arte, insomma è consapevole che è stato preso per mano ed è stato aiutato a superare quel buio in cui era caduto.

2017 luglio mostra personale dal titolo "Percorsi emotivi" svolta a Bucciano (BN) nalla sala della caffetteria Made in Sud. È la seconda volta che organizza due mostre nello stesso anno, e va sottolineato che la mostra Percorsi emotivi in origine era nata su tre date, la prima appunto al Made in Sud, le successive dovevano essere una sempre a Bucciano, in un altro locale pubblico, e un'altra ad Airola e sempre in un locale pubblico. Luigi nella mostra Percorsi emotivi vuole affermare che il connubbio arte e cultura, possono coesistere con i luoghi del tempo libero. Un esperimento che ha funzionato, infatti sono state annullate le altre due date, perchè tutte le 30 opere sono state acquistate dagli ospiti. La mostra aveva come tema predominante l'emotività.

2018 mostra personale dal titolo "Dentro i miei colori" una nuova lettura della mostra del 1997 la via dei colori. Sono esposti dei nuovi dipinti, ma anche alcuni dipinti degli anni 90. La mostra si è svolta a Napoli zona decumani, nella sala eventi di un associazione culturale. Luigi rimane incantato dalla Napoli artistica, fino a quel momento non eveva mai prestato attenzione all'infinita arte presente ad ogni passo del centro storico. La mostra a Napoli segna anche una nuova tematica per l'artista, la denuncia sociale, l'antifascismo e l'antirazzismo, la politicizzazione radicle, tutte tematiche che sono espresse dentro la sua arte dark, insomma ormai la sua arte ha raggiunto una dimensione estremamente ribelle e rivoluzionaria. Un articolo dedicato all'evenro, su un giornale cittadino, afferma: Un artista che entra con irriverenza nella città, la sua arte urla, grida, la sua arte è un onda di rabbia [...]" Un debutto in una grande città da brividi, un interesse della gente che l'artista non si aspettava. Già amava Napoli in modo viscerale, ma dopo l'abbraccio ricevuto durante la mostra, il suo amore per Napoli assume un connotato folle.

È in fase organizzativa una nuova mostra a Napoli per il 2019, a giugno parteciperà alla finale del premio "Monèt" a Roma, e per fine anno ancora una mostra a Montesarchio (BN).

[... aggiornamento previsto ...]

Formazione

A dieci anni, frequenta la bottega di un anziano pittore, A. D'Anna, a Santa Maria a V. (CE).
Si iscrive all'istituto statale d'arte San Leucio di Caserta.
Frequenta un movimento artistico dark a Napoli.
Frequenta per due anni l'accademia della belle arti a San Lorenzo di Napoli.
Lavora a Caserta in una bottega di restauro per due anni.
Lavora come decoratore in un azienda di Torre Annunziata per un anno.
Lavora come decoratore a Reggello (FI) in un azienda di artigianato per quattro anni.
Saltuariamente lavora a San Gregorio Armeno di Napoli.
Attualmente gestisce una bottega d'arte "Antica Bottega dell'Arte"

Tematiche

Nella sua arte esprime tutta la sua rabbia, esprime tutto il suo amore, attraverso l'arte racconta le sue paure, con i colori esterna i suoi dolori, dentro la sua arte si stringe alle sue sofferenze, nei suoi dipinti afferra e abbraccia le sue speranze. Dentro la sua arte c'è la sua più intima domanda sull'aldilà. Con la sua arte chiede agli altri di raccontare le contraddizioni della fede. Attraverso la sua arte esercita la radicale e personale lotta politica e sociale. La sua arte è denuncia sociale e lotta di classe. L'arte come barricata antifascista e antirazzista

Tecniche

Artista prevalentemente dark, ma non esita a viaggiare in svariati percorsi artistici diversi dal suo dark. Atmosfere cupe e oscure sono le sue caratteristiche prevalenti, ma al dark associa una tavolozza perticolare. È alla costante ricerca di nuovi colori, adora i colori puri, i colori forti, vivaci. Ma riesce ad armonizzare il caos dei colori forti in un modo naturale, predilige i colori puri come escono dai tubetti, difficilmente i suoi dipinti contengono dei colori miscelati, ecco perchè la sua tavolozza è estremamente ampia di colori. Ama in modo viscerale la pittura ad olio, ma non si nega nè acquerelli, nè cera, nè acrilico, su svariati supporti.