Per la mostra "SOTTOBOSCO" 2016
L’esigenza di verde. E’ di Novembre che l’artista Anna Maria D’Amico, inizia a costruire con spatola –strumento suo prediletto dal 1997 – oli terre e pigmenti, la cornice di un racconto che si delinea come ciclo pittorico uni tematico. L’eccezionalità di queste opere appartiene all’impulso emotivo dell’artista. Allontanatasi difatti da una scelta tematica guidata dall’estetica, dall’esecuzione pittorica di un soggetto che va tramutandosi in un vero e proprio studio artistico dello stesso, opera questa volta una scelta sentita e mossa alla ricerca della libertà, ad un rifugio in quel porto sicuro che è il verde. Disgregazione ed unione, sembrano esser le caratteristiche principali di questa serie pittorica; Anna Maria D’Amico rielabora per ogni opera il suo sottobosco, il quale appare -in sequenza- ora zoomato, ora coperto e velato. Sensazioni di evasione e rifugio colpiscono l’osservatore, che guarda e plana dall’alto su di un’opera dall’allegro gioco cromatico e dall’evidente trasporto formale. L’artista seppur proveniente da un’impostazione artigianale ha una visione moderna dell’arte; astrae con la tecnica un tema convenzionale, subisce la contaminazione coloristica in modo totale. Le sue opere si orientano su due livelli: lo sfondo e gli strati materici. Lo sfondo non altro è che il punto di partenza, la forma del supporto che incornicia e lega; è la famiglia di Anna Maria D’Amico, è l’ispirazione e il motivo. Gli strati di pittura che consegnano all’opera un’importante sensibilità tattile, sono costitutivi di quel processo di evasione e libertà che l’artista è costretta ad affrontare, strato per strato, se vuole raggiungere la completezza del percorso. Così tutti quegli strati legati tra loro, formativi e differenti non sono altro che l’io artistico di Anna Maria D’Amico. Ogni elemento delle opere è dunque un necessario colore per giungere al verde. Verde è il punto d’arrivo, è lo strumento che l’arte regala alla pittrice, lo stesso che la vita non concede. Esiste pertanto, nelle opere di Anna Maria D’Amico, uno straordinario ma naturale scambio virtuoso tra l’arte e la vita, la quale non viene raccontata ma è presente nella sua proiezione desiderativa. Vige così una realtà di relazioni che è necessario cogliere –insieme a quel substrato portante di tecnica- al fine di apprezzare appieno la tensione artistico-emotiva di cui è carico questo colorito “sotto bosco”. Anna Maria D’amico esaspera la figura disgregandola di continuo, modella per unire ogni timido colore sino a farlo diventare un intimo verde…rosso…giallo…bianco… Maggio 2016 recensione rivolta alle opere 2015 - 2016
SARA MANGANO
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