Matteo Pezzano Mp

pittore

Formazione

Originario della splendida terra di Calabria, Matteo Pezzano nasce a Mammola (RC) il 15 ottobre 1968. Giovanissimo si dedica al disegno, alla pittura e alla scultura, sperimentando le possibilità espressive tanto del colore, quanto della materia.
Una particolare sensibilità e una gran curiosità per tutto ciò che lo circonda porta il giovane artista a produrre opere che gli consentono di entrare in contatto con il maestro Nik Spatari, pittore e mosaicista, che ne guida la prima formazione. Risale a questo periodo la lavorazione scultorea di pietre calcaree che sono esposte presso il MuSaBa, Museo di Santa Barbara nei pressi di Mammola.
Nel 1980, le sue prime sculture sono anche esposte a Reggio Calabria, nella rassegna “Scultori del Torbido”.
L’ingresso all’Istituto d’Arte di Locri conferma la vocazione artistica di Matteo Pezzano che si diploma Ceramista a soli 17 anni. Nel frattempo lavora su commissione e partecipa a rassegne d’Arte, ad estemporanee ed a altre iniziative riservate agli artisti emergenti.
Trasferitosi a Torino, entra all’Accademia Albertina delle Belle Arti e si iscrive alla Scuola del Maestro Gianfranco Rizzi. In questo periodo amplia la sua formazione culturale e si applica allo studio delle trasparenze, alle strategie della composizione, e alla versatilità della pittura ad olio, giungendo con un percorso ricco di stimoli all’esame finale che gli riconosce il merito con il massimo della votazione.
Instancabile, durante gli studi per mantenersi economicamente, esegue e propone dipinti su committenza, anche finalizzati alla comunicazione commerciale. A Rivarolo Canavese la decorazione pittorica di una vetrina, arricchita da una delicata ghirlanda di fiori, attira l’attenzione della signora Isabella Gastaldi, grande amante della pittura che, con intelligenza e sensibilità, offre a Matteo Pezzano il primo grande lavoro di recupero e di decorazione delle pareti della propria residenza di Torre Canavese.
Con la stima reciproca nasce una grande amicizia che favorisce la fama del pittore e che porta Matteo a lasciare Torino per trasferirsi definitivamente a Torre Canavese: cittadina piemontese che ha favorito il mantenimento di una realtà accogliente tanto da diventare nel tempo meta di molti artisti.
Matteo fa conoscere la propria arte grazie ad una serie di trompe-l’oeil che rispondono ad un certo gusto per il bello che si conserva malgrado lo scorrere dei tempi e delle mode.
Nel 1994 il sindaco Aldo Barello, estimatore di Matteo e col tempo suo amico, lo invita a partecipare ad una apprezzabile rassegna che accoglie un importante gruppo di pittori russi, giunti nella provincia piemontese grazie all’entusiasmo e alla lungimiranza di Marco Datrino. Questo collezionista e gallerista è un importante imprenditore dell’arte con cui Matteo definirà nel tempo una profonda e ricambiata stima.
Accanto a questi artisti russi, Matteo dipinge nel cortile del Castello “Villaggio canavesano con albicocche”. L’opera, esposta a Torre Canavese, fa oggi parte di una grande collezione denominata “Pittori per la pace” di cui è stato presentato il ricco catalogo al Salone del Libro di Torino 2016. Nel 1995 un soggiorno in Australia favorisce l’incontro con l’arte aborigena che ispira una serie di opere in cui prevalgono figure stilizzate nell’ ocra e nelle variabili delle terre. Le successive ricerche espressive della pittura su tela affiancano la pittura parietale in cui ampie vedute del canavesano e caratteristici scorci si aprono su effetti illusionistici di muri sfondati. Immancabile in ogni suo dipinto murale “il fringuello” grazioso volatile che diventa simbolo dell’artista.
Il successivo soggiorno in Canada è un’ulteriore fonte di riflessione creativa.
A Toronto osserva artisti dipingere gigantografie pubblicitarie sui muri dei palazzi; da qui il desiderio di sperimentare la pittura su grandi superfici. Ciò si realizza al suo ritorno, quando Flavio Giacoma Ghello gli commissiona un trompe-l’oeil di oltre cinque metri. In corso d’opera si stringe un’amicizia che si consoliderà sempre più negli anni con una frequente collaborazione artistica. 
Con l’inizio della ristrutturazione della «Grangia» di Cintano, residenza di grande prestigio, nasce anche la passione per l’antiquariato, il restauro di oggetti antichi e recuperati e la ricerca del bello in ogni sua forma.
Matteo studia le tecniche di ripristino e conservazione dei dipinti murali: con l’amica pittrice e restauratrice Anna Centanino intraprende un percorso di interscambio e di approfondimento su questi tipi di interventi. Nel 2003 riceve la qualifica professionale “Tecnico delle decorazioni murali” al termine di un corso di specializzazione per Operatore del Colore e Arredo Urbano CSEA di Cuorgnè, organizzato con contributo della Comunità Europea.
Un successivo incontro fortunato gli permette di sperimentarsi come designer creativo presso Ipercoop, dove si impiega come ambientatore grafico pubblicitario e dove raccoglie gratificazioni che documentano la versatilità e l’onestà artistica di questo giovane artista.
Residente a Feletto Canavese (Torino) non trascura la pittura, che resta la sua manifestazione creativa più profonda. I grandi maestri studiati offrono ancora ottimi spunti di riflessione sul fare arte: il paesaggio, le barche e l’acqua, i viaggi sono alcuni dei soggetti con cui si cimenta l’artista.
Nel 2012 un viaggio in Israele è l’occasione per rivisitare il tema della relazione con lo spirituale. Una serie di studi sulle manifestazioni dello spirito confluiscono in un ciclo pittorico che l’artista completa con un linguaggio espressivo più maturo e degno di una visibilità ormai internazionale.

Matteo Pezzano nelle ultime esposizioni di pittura, tra cui quella di Rivarolo e Torre Canavese del 2016, consente al pubblico di cogliere ancora la ormai rara arte della pittura, offrendo temi che ribadiscono puntualmente la ricchezza creativa e riflessiva di questo giovane maestro.