Marco Mariotti

pittore

Formazione

L'espressionismo Astratto è l'Arte figurativa dell'Anima, la necessità di raffigurare i sentimenti più profondi come dei veri e propri autoritratti di emozioni che emergono dall'inconscio incontrollato prendendo forma, dove la parte più nascosta diventa protagonista nella semplicità di un gesto che chiunque può realizzare, è il segreto che ancora pochi comprendono, rimanendo tra gli impulsi più nascosti e incomprensibili.
L'astrattismo è la forma d'arte che più si avvicina al mistero della creazione sublimando la necessità dell'uomo ad avere risposte a domande che rimangono senza, l'astratto spaventa disorienta non si può spiegare, ma ci sono momenti in cui non si può scappare e in quei momenti che l'opera astratta ti cattura con la sua forma e colore e ti costringe a riflettere e a guardarti dentro mentre stai guardando fuori.
L'istinto di esprimere e imprimere le mie emozioni più profonde le ho sempre represse perché la paura di affrontarle ha sempre vinto su tutto, sperando che reprimendole si sarebbero perse nel tempo, forse avrei continuato così se un giorno non mi fossi trovato davanti a una grande tela che ha voluto sfidare questa mia volontà mai praticata.
L’ho avuta in casa per mesi bianca candida e la guardavo con timore senza capire o sapere cosa fare, quasi con un sentimento di riverenza mi avvicinavo ma poi mi mancava il "coraggio" di sporcarla e mi allontanavo con paura, la vedevo così grande così irraggiungibile come uno scalatore di fronte alla più alta delle montagne, una vera sfida con me stesso. Dopo vari tentativi falliti nella speranza di osare vincendo tutte queste mie paure, un giorno mi sono avvicinato così tanto che la tela stessa mi ha letteralmente sopraffatto e sono entrato in lei in una dimensione quasi irreale come catapultato in un altro mondo, spaesato e incuriosito nello stesso momento spinto a voler tornare indietro, senza la possibilità di poterlo fare ed essere costretto ad andare avanti nel tentativo di uscire da quella situazione percorrendo quella via per tanti anni evitata, una sensazione che riesco a percepire toccando la tela.
Prendendo coscienza del mio primo dipinto ho avuto la percezione di essermi appena svegliato non so ancora se da un sogno o da un incubo ma avevo oltrepassato quel muro fino a quel momento mai superato, una condizione che ancora oggi è necessaria per riuscire a realizzare altre opere....un ostacolo che non supero tanto facilmente perché ho sempre il timore di entrare in quella dimensione ancora misteriosa andando al di là nel mio inconscio, per paura di restare intrappolato in un labirinto dal quale uscirne è sempre difficile e faticoso. I miei quadri parlano di me, sono parte di me e della lotta continua tra me e la tela, colei che mi rapisce e mi spinge dentro questa dimensione, mi obbliga a stare in uno stato sospeso nel vuoto dove ogni emozione che non riesco ad esprimere diventa per me una sofferenza, alla fine capisco che è sempre una sconfitta anche quando trovo la porta per uscire.
Il gesto artistico fa in modo che io non mi lasci sopraffare da quei momenti, quando l'azione prevale su tutto sulla ragione sul pensiero sulla facoltà di decidere, lasciandoci ogni volta una parte di te stesso.
Lo capisci, lo senti e ti fermi.....
Nulla può essere lasciato al caso o tutto è lasciato al caso? La creazione e il caos che si generano sono la necessità di rappresentare quello che ho dentro e come nella vita le nostre scelte i nostri gesti generano un caos apparentemente ordinato ma casuale, dove solo la nostra anima riesce a sopravvivere.
L’Espressionismo astratto è una pittura d'azione dove si mescola tecnica a emozione e creatività in gesti immediati veloci impulsivi...dove far emergere le proprie emozioni per rappresentare tutti quei sentimenti quelle esperienze che ognuno di noi vive e ritrova nel guardare l’opera.
Sono ancora alla ricerca di una mia strada che mi permetta di trovare il modo per poter esprimere tutto quello che vorrei, ma devo fare i conti con la mia PAURA che è sempre lì che mi sfida e che spesso vince ancora.
MARCO MARIOTTI