Dekese

amante dell arte

Luciano Lutring nasce a Milano da Elvira Minotti e Ignazio Lutring e passa la sua infanzia nel milanese, sotto la guida dei genitori che volevano fare di lui un violinista. Ma ben presto egli mostra la sua natura ribelle e il suo amore per le belle donne e per la bella vita. Attratto dal mondo della malavita, acquista da un conoscente la sua prima pistola, una Smith & Wesson della polizia canadese – senza pallottole, in quanto non erano più in commercio – e da quel momento in poi il giovane Lutring acquisterà il soprannome de l'Americano.
Poco tempo dopo e in maniera casuale, con quell'arma compie la sua prima rapina:
« Un giorno mia zia mi chiese di andare a pagare una bolletta alle poste. Io andai. Ma l’impiegato era lento e detti un pugno sul bancone. Nel movimento si vide la finta pistola che portavo sotto la cintura. L’impiegato credette che fosse una rapina e mi consegnò i soldi. Io pensai: “È così facile?”. E me ne andai col bottino. »
Da quel momento inizia la sua carriera di fuorilegge, fatta di remunerative rapine in molte banche e negozi. La sua fama nasce nella Milano degli anni sessanta.
Soprannominato Il Solista del Mitra[1] per la sua usanza di nascondere il fucile mitragliatore nella custodia di un violino, conclude centinaia di rapine fra Italia e Francia, per un bottino totale da lui stimato attorno ai trenta miliardi di lire dell'epoca.
La figura di Lutring diviene leggendaria assieme al suo stile di vita di latitante: grandi alberghi, fuoriserie, belle donne. La sua attitudine da ladro gentiluomo, unita alle celebri frasi in dialetto milanese pronunciate sui luoghi dei misfatti, contribuisce a rendere Lutring un personaggio popolare.
In quegli anni, durante una breve vacanza al mare a Cesenatico sulla Riviera romagnola, per compiere furti a danno di turisti, rapina una giovane modella valtellinese, ma residente a Zurigo, Elsa Candida Pasini, dal nome d’arte Yvonne Candy. Luciano si innamora di lei e per poterla conoscere finge di averle ritrovato le valige. Ben presto i due si sposeranno e, successivamente, molti dei furti compiuti da Lutring vengono realizzati solo ed esclusivamente per amore di Yvonne, alla quale resterà legato a lungo.
Definito, sia in Italia che in Francia, nemico pubblico numero uno, riesce per anni ad eludere le polizie europee.
Il 1 settembre 1965 viene infine ferito ed arrestato a Parigi, sconta 12 anni di carcere (la condanna iniziale era a 22 anni) in Francia, durante i quali inizia a scrivere e dipingere; tiene persino una corrispondenza con l'allora presidente della camera Sandro Pertini.
In Francia pubblica “Lo Zingaro”, la sua autobiografia, dal quale sarà liberamente tratto un film dove Lutring viene interpretato da Alain Delon. Nel 1966 con la regia di Carlo Lizzani esce il film basato sulla sua storia dal titolo “Svegliati e uccidi”, interpretato da Robert Hoffmann, Lisa Gastoni e Gian Maria Volonté[2]
Graziato dal presidente della repubblica francese Georges Pompidou, torna in patria dove, dopo un periodo di internamento presso il carcere di Brescia, viene nuovamente graziato nel 1977 dal presidente italiano Giovanni Leone.
Nello stesso anno, da una relazione con Dora Internicola, nascerà il figlio Mirko che morirà in un tragico incidente il 17 gennaio 1991. Nel frattempo, nel 1985, si era sposato con Flora D’Amato, dalla quale avrà due figlie gemelle, Natasha e Katiusha e dalla quale si separerà nel 1997.
Oggi Lutring fa il pittore e lo scrittore. Ha esposto in numerose mostre, collettive e personali, ricevendo molti premi e riconoscimenti.[3

Tecniche

olio su tela

Premi

1973 Medaglia d'argento IV trofeo Canossa d'oro
1974 Medaglia d'argento Citta di Venezia "terzo Concorso Nazionale Pittura Petrarca D'oro - Trinita'- Reggio Emilia
1974 Medaglia d'oro al V° Trofeo Canossa D'Oro - terza rassegna- pittura e arti figurative "Messaggio d'amore"
1975 Premio Art International Award 75
1976 medagia d'argento 2° premio assoluto al concorso di pittura "Carnevale 76 O.S.D.A.V. Milano
1976 Coppa Gran Premio Internazionale Armani sede Cigliano (VC)
1976 Targa biennale d'arte contemporanea "Sicilia 76" (C.D.A.P.) - Gela -
1976 trofeo III Biennale Internazionale d'Arte Sacra "Padre Pio" S.Giovanni Rotondo
1976 !° premio assoluto Concorso internazionale "Primavera Lombarda 76" Milano
1976 Targa d'oro del Comuna di Foggia all'VIII premio "Augusto Barile"
1976 1° premio speciale per l'espressionismo alla II edizione del concorso "Lombardia 76 " Milano
1976 Trofeo Gran Premio Internazionale Golia D'Oro Milano
1977 Oscar Sicilia 1977
1977 Coppa Trofeo Vittoria Alata VIII Primavera77- Centro europeo iniziative Culturali Palazzo Unesco di Parigi
1977 1° premio Espressionismo Picasso - Milano
1976 conferita nomina di Accademico di S.Marco per meriti artistici
1976 riconoscimento artistico "membro Honoris Causa dal Centro divulgazione Arte e Poesia di Gela"
1976 Membro associazione "Amici dell'Umbria" - Terni
1976 Membro onorario della Columbian Accademy - U.S.A.
1976 Conferita la nomina di Accademico dell'Accademia Culturale D'Europa
1977 Accademico D'Onore dell'Accademia ALTAIR

Bibliografia

Luciano Lutring, Il solista del mitra, Longanesi, 1966
Luciano Lutring, L'assassino non sciopera, Longanesi, 1966
Luciano Lutring, Una storia da dimenticare, Acar, 2004 (ISBN 88-89079-07-X)
Luciano Lutring, Catene spezzate, Acar, 2006 (ISBN 88-89079-16-9)
Luciano Lutring, Come due gocce d'acqua, Acar, 2007
Luciano Lutring, L'amore che uccide, Acar, 2008
Carlo Lucarelli, Milano calibro 9 in Storie di bande criminali, di mafie e di persone oneste, 1a ed., Einaudi, 2008, pp. 66-118. ISBN 978-88-06-19502-1
Luca Steffenoni. "Nera. Come la cronaca cambia il delitto". 2011 San Paolo editore Codice ISBN-13: 978-8821571985