Claudio Lucchiari

pittore

Mostre personali:

1993 Sala Celio, Rovigo

1994 Galleria Castello, Rovigo

2000 Palazzo Roncale, in occasione dell'ottobre Rodigino

2022 ArtèRovigo


Mostre collettive

1992 Galleria Il Castello, Rovigo

1994 Gruppo Artistico Rodigino. Sala Gidoni, Badia Polesine (Rovigo)

1995 Gruppo Artistico Rodigino. Sala Celio, Rovigo

aprile 2023 "La luce nell'arte" Peschiera Nuova Rovigo.

settembre 2023 Arte sotto le stelle centro storico di Rovigo

Formazione

Pittore autodidatta, nato a Rovigo nel 1959, manifesta la sua passione per la pittura sin da bambino . Durante la gioventù segue gli insegnamenti di alcuni pittori locali, per poi perfezionarsi sotto la guida del Prof. Giampaolo Milani di Battaglia Terme. Sono anni importanti perché in questo periodo, impara a padroneggiare le diverse tecniche pittoriche: dalla tempera alla pittura murale, dall'olio all'acquerello. Nel periodo che va da meta degli anni 1980 al 2000 partecipa a numerose mostre sia personali che collettive, nelle quali riesce a distinguersi grazie alla sua straordinaria capacità di interpretare le atmosfere e i paesaggi del Polesine, sua terra natale. È stato presente con opere permanti presso la galleria il Castello Rovigo di Liana Felc. Dal 2000 fino 2017 ha ridotto la sua attività pittorica dedicandosi solo a lavori su commissione.
Dal 2018 riprende l'attività pittorica. E' possibile seguirlo su Facebook all'indirizzo https://www.facebook.com/claudiolucchiariarte/, sulla pagina Instagram https://www.instagram.com/claudio.lucchiari15/, tramite sito web https://www.claudiolucchiari.com/ ; oppure contattarlo all'indirizzo mail

Tematiche

Utilizzando soggetti semplici uno spirito quasi artigianale ( nel rispetto dei materiali e tecniche) e facendo ricorso alla memoria personale cerco di fermare un un tempo che si allontana cercando di agganciarlo a un presente universale.

Tecniche

Olio. Tempera. Affresco. Acquerello.

Quotazione

Privo dei tipici contorsionismi concettuali dell'artista, Lucchiari si avvicina alla tela, e questo è uno dei suoi grandi meriti, in maniera semplice e quasi con spirito artigianale pur creando una propria modalità espressiva autonoma. I toni dei suoi colori non sono ne decisi ne violenti, spesso si impastano sul fondo in prospettive cromatiche fuggenti e si stendono come leggeri veli nel gioco di trasparenze illuminate. Quasi voler fermare un tempo che si allontana, ripescando nella memoria di immagini trascorse...... Rita Culatti Il Gazzettino
Da La Settimana

Sincerità lirica nelle opere di Lucchiari

Interessante la personale del pittore rodigino Claudio Lucchiari che espone le sue opere presso la Sala Celio.

Sensibile e attento ai vari aspetti della vita Lucchiari ci presenta atmosfere e ambiente Polesani dal fascino sottile e avvolgente.

Cromatismi delicati e vibranti emergono dalle belle opere di Lucchiari che rappresentano nature morte, paesaggi, sensazioni e figure femminili con uno stile lievissimo, raffinato quasi sognante.

Sono opere come oracoli, suggerimenti a rivisitare sogni perduti, malinconie sfuggenti, accorate solitudini.

Ricercatore di forme e mezzi espressivi Claudio Lucchiari affronta vari temi interpretando vari temi interpretando secondo il proprio gusto ed evita la ripetizione piatta dell'immagine.

La sua costante ricerca la si rileva anche nei suggestivi affreschi che sembrano sospesi tra realtà e fantasia.

Ci trasmettono un senso di pace questi paesaggi del nostro Polesine, questi fiori semplici, questi paesaggi che ci cantano i respiri della nostra terra.

Ci abbandoniamo a questa festa di poesia che di quadro in quadro sembra narrarci tutta una storia di spontaneità, di cose semplici.

E ci riempiamo il cuore di questi richiami, che venendo da tanta umiltà, da tanto sentimento, dal desiderio profondo di comunicazione, ci fanno sentire più sereni.

Quella di Lucchiari è arte di sincerità, di riconoscenza a Dio per il dono della vita.
Angioletta Masiero

Premi

Ha ottenuto premi e riconoscimenti in numerosi concorsi nazionali.

Bibliografia

C. A. T. catalogo artisti Triveneto.
Ventaglio Novanta