HUMAN NATURE
L'uomo in divenire
La WHITE Art Gallery di Merano (Corso Libertà 156 - Galleria PUTZ) ha il piacere di presentare l'evento “HUMAN NATURE - L’uomo in divenire” dal 13 novembre all’11 dicembre, collettiva di arte contemporanea in cui Marco Abbagnara, Carlotta Balestrieri, Giulia Ferretti, Valeria Giordano e Paola Zampa propongono una serie di opere nelle quali la figura umana si identifica, esteticamente e concettualmente, in un “corpo” che subisce continue trasformazioni e metamorfosi.
Inaugurazione:
sabato 13 novembre ore 17:30
WHITE Art Gallery
Corso Libertà 156 (Galleria PUTZ)
www.whiteartgallery.eu
T. 345 11 60 948
Le opere di Marco Abbagnara fanno parte del progetto artistico e culturale “Superskull”, una serie di lavori nei quali viene proposto il nuovo “homo sapiens” che agisce e ottimizza la realtà tramite la testa, centro nevralgico del corpo in grado ormai di contenere un numero illimitato di informazioni.
Nelle sue opere, Carlotta Balestrieri rappresenta frammenti di memorie, solitudini, paure, malinconie. I suoi sono bambini che giocano nel biancore di una superficie, relegati spesso al margine dell’opera. La sospensione nel vuoto e nel tempo causa una metamorfosi irrimediabile, lo spirito ingenuo si trasforma in un’adulta consapevolezza.
I soggetti enigmatici di Giulia Ferretti proiettano lo spettatore verso un mondo fantastico fatto di forme geometriche colorate ammorbidite da linee curve.
Un tratto grafico e una “realtà” piena di personaggi ingenui che osservano stupiti le persone che rivolgono lo sguardo su di loro.
La ricerca di Valeria Giordano ha come punto d’inizio il quotidiano: le figure sono marionette, burattini, persone che fanno parte di una comunità ormai trasformata, omologata. Uomini vittime e al contempo colpevoli perché consapevoli di come sia difficile rinunciare al benessere, di come sia più semplice rimanere in una situazione di stasi.
La figura è il pretesto. Il colore ed il materiale sono il mezzo.
Attraverso la pratica domestica e femminile del ricamo, Paola Zampa orna oggetti di uso quotidiano con immagini della cronaca, procurando un cortocircuito tra la rappresentazione di situazioni drammatiche e il segno ingenuo e delicato del più tradizionale dei gesti impiegato per metterle in scena.
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