A Pro Biennale si brinda con un vino d’arte: le Tenute Orestiadi scelte tra i partner
Nel contesto artistico di Venezia e della mostra Pro Biennale presentata dal prof. Vittorio Sgarbi, presso due prestigiose sedi quali la Scuola Grande di San Teodoro e lo Spoleto Pavilion non poteva mancare un vino d’arte per il brindisi d’inizio, fissato per la scorsa domenica 5 maggio. Partner speciali di Spoleto Arte, organizzatrice dell’evento capitanato dal suo presidente Salvo Nugnes, sono le Tenute Orestiadi, che si sono occupate del prezioso contenuto dei calici.
Nata nel 2008 nella siciliana Valle del Belìce, l’azienda di Gibellina ha saputo valorizzare lo stretto rapporto tra agricoltura e arte facendone il proprio tratto identitario. A partire da Pro Biennale, negli spazi espositivi siti rispettivamente in Campo San Salvador 4810 e in Calle dei Cerchieri 1270, l’impresa contribuirà a rendere i più importanti eventi realizzati da Spoleto Arte dei veri e propri momenti memorabili. Le Tenute Orestiadi hanno infatti iscritto nel loro DNA il ruolo importante che l’arte svolge nell’unire le persone e hanno saputo adattare questa loro caratteristica plasmandola con la ricchezza mitica e produttiva dei colori e dei profumi mediterranei.
La stessa loro barricaia può essere definita a tutti gli effetti un museo d’arte contemporanea permanente, il Barriques Museum. L’azienda mette così sullo stesso piano produzione e fruizione, di modo che la formalità e la linearità dello spazio espositivo si fondano con la semplicità e ritualità del vino in una città che è essa stessa museo en plein air. Le collaborazioni con la Fondazione Orestiadi e l’Accademia di Belle Arti di Brera consentono alle Tenute di ideare e realizzare progetti sempre nuovi, rendendo ancor più saldo il legame tra vino e arte. A queste va ad aggiungersi quest’anno la possibilità di dimostrare la veracità di quest’unione al di là del suo carattere insulare, proprio con Pro Biennale. In questa cornice già ricca d’arte e cultura sono giunti numerosi ospiti illustri. Dall’artista José Dalí, figlio di Salvador Dalí fino al direttore d’orchestra in collaborazione con il Teatro La Fenice Silvia Casarin Rizzolo. Dalla giornalista Antonietta Di Vizia della RAI a Daniela Testori, communication manager, dal fotografo di fama internazionale Roberto Villa a mons. Mapelli, arcivescovo della Chiesa Ortodossa, fino a Patrick di Striscia La Notizia. Apporteranno infine il loro prezioso contributo alla mostra il soprano Katia Riciarelli, Silvana Giacobini, già direttrice di «Chi» e «Diva e Donna», la nota scrittrice e psicoterapeuta Maria Rita Parsi.
Per maggiori informazioni è possibile chiamare lo 0424 525190, scrivere a org@spoletoarte.it oppure visitare il sito www.spoletoarte.it.
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