RACCONTO: "QUANDO ORFEO SCESE NELL'ADE PER RAGGIUNGERE LA SUA AMATA EURIDICE"
2022
RACCONTO: “QUANDO ORFEO SCESE NELL’ADE PER RAGGIUNGERE LA SUA AMATA EURIDICE” Il racconto di Roberto Zaoner, "Quando Orfeo scese nell'Ade per raggiungere la sua amata Euridice", si basa sul mito greco di Orfeo ed Euridice, una delle storie d'amore più famose e strazianti della mitologia classica. Questo mito ha ispirato artisti e letterati per secoli e continua a essere reinterpretato in varie forme d'arte. Background del Mito: · Orfeo e Euridice: Orfeo, un musicista e poeta, e sua moglie Euridice, una ninfa, erano profondamente innamorati. Dopo la morte di Euridice, morsa da un serpente, Orfeo decise di scendere nell'Ade per riportarla indietro. Grazie alla sua musica, riuscì a commuovere le divinità dell'oltretomba, Ade e Persefone, che gli concessero di riportare Euridice nel mondo dei vivi a condizione che non si voltasse indietro durante il viaggio di ritorno. · La Tragedia: Orfeo, non resistendo alla tentazione di vedere sua moglie, si voltò indietro, rompendo il patto. Euridice fu quindi costretta a tornare nell'Ade, lasciando Orfeo disperato. · Versioni del Mito: Esistono diverse versioni della fine di Orfeo. Secondo Ovidio, morì dilaniato dalle Menadi, mentre Virgilio racconta che fu ucciso dalle donne dei Ciconi. In entrambe le versioni, la sua testa continua a cantare per Euridice dopo la morte. Il Racconto di Roberto Zaoner: Il racconto di Zaoner sembra seguire la struttura classica del mito, con alcune possibili variazioni o enfasi personali. L'elemento centrale è l'amore disperato di Orfeo per Euridice e la sua determinazione a superare ogni ostacolo per riaverla. La storia è un potente esempio di amore che supera la morte e la separazione, anche se alla fine si conclude in tragedia. Non ci sono informazioni specifiche sullo stile o sulle particolarità del racconto di Zaoner rispetto alla versione classica del mito. Tuttavia, il suo lavoro si inserisce nella lunga tradizione di reinterpretazioni artistiche e letterarie del mito dei due innamorati. TESTO: Il tragico epilogo della storia d’amore tra Orfeo ed Euridice appare, tuttavia, controverso. Il mito di Orfeo ed Euridice è una delle leggende tra le più note della mitologia greca. È una delle storie d’amore più commoventi e strazianti, ed ha ispirato artisti e letterati di tutti i tempi. Orfeo, disperato per la tragica sorte della sua amata, continuò a produrre diverse canzoni cariche di dolore, che commossero tutte le ninfe, gli dei e le Erinni, figure femminili che vendicavano le colpe di coloro che uccidevano la propria famiglia e i parenti e, quindi, chi violava l’ordine morale. Orfeo, impazzito dal dolore, non poteva accettare di immaginare la sua vita senza la sua sposa. Così, decise di riprendersi a tutti i costi la sua bellissima amata. E sfidando la sorte, fece un patto con Ade e Persefone, re e regina del mondo dell’oltretomba. Entrare nel regno dei morti era molto pericoloso per tutti i comuni mortali e Orfeo non faceva eccezione. Tuttavia, solo Ade e Persefone erano in grado di restituirgli la moglie, e il cantore dovette affrontare molti ostacoli per raggiungere il re e la regina del regno dei morti. Il terribile Caronte fu il primo che Orfeo incontrò lungo il suo percorso, ma Orfeo riesce ad incantare con la sua musica il traghettatore di anime, che acconsente di accompagnare il giovane nell’altra riva dello Stige, il “fiume dell’odio”, uno dei cinque fiumi presente nel mondo degli inferi. Con lo stesso metodo, riesce a calmare anche Cerbero, il mostruoso cane a tre teste, guardiano dell’ingresso degli inferi. Dopo altre difficoltà, Orfeo riesce finalmente a incontrarsi con gli dei degli inferi e chiede loro di restituirgli l’amata donna. Persefone, intenerita dall’amore di Orfeo per Euridice, decide di restituirgli la sua amata sposa, ma ad una condizione: durante il tragitto che avrebbero condotto i due giovani innamorati fuori dall’Ade, Orfeo non avrebbe mai dovuto voltarsi indietro a guardare Euridice. Ermes, messaggero degli dei, ebbe il compito di accompagnarli e osservare Orfeo per assicurarsi che il patto venisse rispettato. Euridice, tuttavia, chiama continuamente il suo amato, ignorando il patto tra Orfeo e Persefone. Il suo sposo, sebbene fosse stato tentato di voltarsi per vedere finalmente la sua sposa e colmo di dolore, riesce a resistere a non voltarsi per non rischiare di rompere il patto. Raggiunta la soglia dell’Ade e quindi la luce, Orfeo crede di essere uscito dal mondo dell’oltretomba e si volta. E così Euridice avverte un forte dolore alla caviglia, lì dove era stata morsa dal serpente quand’ella era in vita. Era stato violato il patto. Non riesce a questo punto più a camminare e, dunque, a guadagnare l’uscita con l’amato. E così Orfeo vede scomparire Euridice per sempre. Controverse sono le conclusioni di questa tragedia dopo che Euridice scomparve dalla vista di Orfeo. Secondo Ovidio, Orfeo pianse dal dolore per sette giorni. Morì dilaniato dalle Menadi (seguaci del dio Dionisio e partecipanti alla sacralità indotta dal culto orgiastico di Dionisio stesso), che non gli perdonarono di essere stato attratto, dopo questa sventura, dagli uomini. Secondo Virgilio, invece, Orfeo pianse per ben sette lunghi mesi, continuando tristemente a suonare la sua lira. Venne ucciso dalle donne dei Ciconi (abitanti della Tracia, dov’era nato lo stesso Orfeo), infuriate per la fedeltà verso la sua donna scomparsa. Ma dopo la sua morte, Orfeo viene accolto nei Campi Elisi, una sorta di Paradiso ove dimoravano i morti amati dagli dei. Ma in tutte le versioni viene descritta la separazione della testa di Orfeo dal suo corpo e gettata nel fiume Ebro. Ma si narra che, nonostante tutto, la testa continui tristemente a cantare le poesie e le canzoni per la sua Euridice. FINE DELLA LEGGENDA diritti riservati 31/01/2022 Roberto Zaoner
Informazioni generali
- Categoria: Poesia
- Eseguita il: 31 gennaio 2022
Informazioni sulla vendita
- Disponibile: no
Informazioni Gigarte.com
- Codice GA: GA224715
- Archiviata il: 16/03/2025
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