POESIA: "SOGNANDO LA STAGIONE IN FIORE"

               “SOGNANDO LA STAGIONE IN FIORE”

 


 

La poesia "Sognando la stagione in fiore", di Roberto Zaoner, è un'opera che esplora temi di speranza, amore e isolamento durante un periodo difficile, specificamente durante la pandemia di COVID-19. La "bestia" menzionata nella terza strofa si riferisce al virus, che ha causato un senso di prigionia e isolamento per il poeta. La poesia inizia descrivendo la natura che si risveglia con l'arrivo della primavera, simboleggiata dal favonio e dai fiori di mimosa. Queste immagini evocano un senso di rinascita e bellezza, contrastando con la realtà dell'isolamento domestico imposto dalla pandemia. Il poeta si trova "incatenato al mio focolare" dalla pandemia, ma trova conforto nei ricordi di una donna amata, che gli appare nei sogni. Questa figura femminile è descritta come "speranzosa, fatata e misteriosa", rappresentando una fonte di speranza e consolazione in tempi difficili. Queste descrizioni evocano un senso di fascino e inaccessibilità, suggerendo che la donna possiede una qualità enigmatica e affascinante che la rende speciale e unica. L'immagine di lei che appare nei sogni del poeta, accarezzata dolcemente "nell'onirico della notte ombrosa", aggiunge ulteriore mistero alla sua figura, enfatizzando il suo ruolo come fonte di ispirazione e conforto in tempi drammatici come la pandemia. In sintesi, la poesia di Zaoner è un'espressione personale di resilienza e amore durante un periodo di crisi globale, utilizzando la natura e i ricordi come strumenti per superare l'isolamento e trovare speranza nel futuro.

  

 

 (La bestia a cui faccio riferimento nella

terza strofa, è il virus Covid-19)

 

  

 

TESTO:

 


 

Al soffio del leggero favonio

di ponente aulisce selciato

e ghiaia del suolo quel pino

coi suoi rami fronzuti e frasche

sempreverdi. E i suoi fiori in

rigoglio ondeggiano ed è

un olezzo che i miei sensi

nell’aria accarezzano. 

 

 

Di fronte, da sguardi malcelati

mi nasconde la mia dimora.

Apro il palmo della mano

e qualche pulviscolo di mimosa

su di esso ondeggiante plana.  

 


Dal poggiolo prende il volo

l'alato augello e in su rami

dell'arboreo fusto si poggia.

Incatenato al mio focolare

dalla bestia, guardo il palmo

della mia mano e rivedo te

che mi sorridi, bella e di viva

vertute repleta. 

 


Speranzosa donna, fatata e

misteriosa, m'accompagni 

anche nei sogni in questi

tempi procellosi e ti accarezzo

dolcemente nell’onirico

della notte ombrosa.

 

 



 

Roberto Zaoner

(mattino del 28/03/2022

e rielaborata il 21/01/2024)

 

 

 

Informazioni generali

  • Categoria: Poesia

Informazioni sulla vendita

  • Disponibile: no

Informazioni Gigarte.com

  • Codice GA: GA221195
  • Archiviata il: 15/12/2024

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