“SAGGIO: "EDGAR ALLAN POE: GENIO “SCRITTORE MALEDETTO” INCOMPRESO”

2020

SAGGIO:

  

 

“EDGAR ALLAN POE: GENIO “SCRITTORE MALEDETTO” INCOMPRESO”

 

 

 

Nell’Ottocento abbiamo avuto anche scrittori di valore negli Stati Uniti d’America. Il più influente e famoso della storia letteraria americana fu lo scrittore Edgar Allan Poe, che si fece valere per la sua vena di scrittore di racconti polizieschi e anche di horror. È stato anche scrittore di gialli psicologici, scrivendo anche racconti di fantascienza e avventura. Egli ne fu l’iniziatore di questi generi di scritti. Fu il precursore di scrittori suoi coevi e di quelli vissuti dopo di lui e che lo presero ad esempio e ne imitarono lo stile e il metodo. Ma Poe fu anche un poeta romantico di valore, anticipando il simbolismo e il “maledettismo”. Ma come spesso accade, Poe ebbe a convivere con problemi finanziari che lo portarono spesso alla miseria e che per evadere da questa sua precaria situazione economica si diede all’alcol e probabilmente alla droga, sicuramente dopo la morte dell’amatissima moglie Virginia. E come taluni geni della letteratura e di ogni campo cognitivo, dalle scienze alle arti, fu un uomo incompreso e attirò ancor peggio a sé invidie, dovute anche a dissapori con editori e critici letterari, che divennero conseguentemente suoi detrattori. Visse, oltremodo, l’incomprensione anche del pubblico, che fece soffrire molto lo scrittore, che non si sentiva più amato, né dalla critica, né dai suoi lettori, i quali ne avevano sempre apprezzato le sue capacità e qualità intellettuali, per poi ricredersi ingiustamente, considerandolo solo un alcolizzato, pazzo, depravato e tossicodipendente.

Dopo la morte dello scrittore, molti detrattori (editori e critici letterari) annunciarono l’infausto evento e, per screditarne la reputazione, scrivevano che molti dei suoi lettori non sarebbero stati per nulla afflitti dalla sua morte, che avvenne prematuramente poco più che quarantenne. Quelli che erano stati i suoi editori, ma anche alcuni critici letterari, nutrivano dissapori professionali e personali nei confronti dell’artista. Le gravi affermazioni, secondo le quali era ritenuto pazzo, depravato e malvagio si rivelarono poi false o comunque mezze verità distorte. Lo scrittore fu un tossicodipendente solo dopo la morte della moglie Virginia. Ma Poe ebbe anche amici che denunciarono queste inesattezze. Ormai, purtroppo, i giudizi dei nemici di Poe erano stati accettati dalla massa dei suoi lettori. Griswold aveva scritto, solo lui, una biografia completa del genio “scrittore maledetto” ed era l’unica in circolazione. Il pubblico era oltretutto affascinato di leggere gli scritti di un autore che ritenevano fosse malvagio. Si faceva presto a giudicare. I lettori di Poe erano fortemente influenzati da tutto quanto di spregevole Griswold scriveva nei suoi confronti. Le lettere di Griswold furono presentate come prova di quanto da lui scritto sulla presunta malvagità, pazzia e depravazione di Poe, ma furono in seguito smentite e il tempo, come sempre giudice perfetto, diede ragione a Poe.

 

 

Lo scrittore ebbe un giorno a scrivere:

“Mi hanno chiamato pazzo; ma nessuno ancora ha potuto stabilire se la pazzia sia o non sia la più elevata forma d’intelligenza, se tutto ciò che è profondo non derivi da una malattia del pensiero, da umori esaltati della mente a spese dell’intelletto generale”.

 

 

 

Roberto Zaoner

(notte del 04/07/2020)

 


 

N.B.


LE FOTO DELLO SCRITTORE SONO STATE REALIZZATE COL DAGHERROTIPO DELL'EPOCA. LA DAGHERROTIPIA ERA UNA TECNICA FOTOGRAFICA PRIMITIVA CHE SI AVVALEVA DELL'USO DI LASTRE DI RAME, OVE VENIVA SPALMATA UN'EMULSIONE SENSIBILE ALLA LUCE

(FOTO DEL 1848)

 

 

Informazioni generali

  • Categoria: Poesia
  • Eseguita il: 04 luglio 2020

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