POESIA: "IL GIOVANE MUSICANTE"
2018
“IL GIOVANE MUSICANTE” La poesia di Roberto Zaoner, intitolata "Il giovane musicante", racconta la storia di un artista di strada che vive nella metropoli, suonando la chitarra e cantando per sopravvivere. Descrive la sua vita quotidiana, il suo rapporto con la musica e le persone che si fermano ad ascoltarlo. Nonostante le difficoltà e le aspettative del passato, il protagonista trova la felicità nella sua arte e nella libertà di essere sé stesso. La poesia riflette la sua determinazione a vivere di musica, senza cercare fama o successo che potrebbe allontanarlo dalla sua strada. La sua grande ambizione è nella sua autenticità e individualità e rimanere fedele a sé stesso, trovando la felicità nella semplicità della vita quotidiana. l titolo cattura l'essenza del personaggio principale come un musicista giovane e appassionato, che trova nella musica una forma di libertà e felicità nonostante le sfide quotidiane. L’aggettivo “giovane” sottolinea la vitalità, la passione e l'energia giovanile che caratterizzano il musicista, evidenziando la sua età e il momento della vita in cui si trova. La giovane età del musicista potrebbe simboleggiare anche un periodo di ricerca, di crescita artistica e di speranza nel futuro, nonostante le difficoltà che affronta nella sua vita quotidiana. (Poesia dedicata a tutti gli artisti di strada del mondo intero e che meriterebbero onori e gloria per il loro talento e per la vita difficile che conducono con dignità e vera passione) (Questa poesia mi è stata ispirata ammirando l’esibizione musicale di un artista di strada, a Palermo, nei pressi della stazione ferroviaria di piazza Giulio Cesare. Un cantante e musicista vero, direi; davvero prodigioso, a cui mi sono accostato per esprimergli i miei complimenti. Talento sprecato; avrebbe meritato successo, ma preferiva vivere così. Amava essere libero e soddisfare sé stesso e la gente che lo circondava, pur sapendo che avrebbe vissuto sempre di stenti, non raggiungendo mai il successo che meritava. Questi tipi non vogliono sottostare ai patti, né tantomeno vivere di compromessi. SONO LIBERI COME L’ARIA CHE RESPIRANO). Roberto Zaoner (07/10/2023) TESTO: Nei sotterranei di questa metro che mi aiuta a vivere con la musica e parole che m’invento, nascono note sconosciute e armoniose, e trovo il mio ardore artistico. Mi stavo formando nelle scuole d’arte coreutiche della mia città, ma la danza non era per me. Non è stata una mandragora a infondermi virtù vocali e musicali in una notte di plenilunio. Solo, con la chitarra, un’armonica e un mazzuolo che col pedale faccio battere contro una grancassa, ormai logora, e che mi porto sempre dietro, col sudore in fronte, qualcuno si ferma ad ascoltarmi. E poi, di corsa, riprende il suo cammino verso luoghi che non conosco. Di rado sento il suono dolce e debole di monete che qualche buon cuore lascia cadere sul mio cappello di feltro logorato e che mi aiuta a sopravvivere. E poi, la notte riprendo il mio materasso impolverato e sudicio, che attende il mio arrivo su quel ponte di ferro che attraversa il fiume di questa immensa città, per un riposo meritato. Le luci dell’alba si stagliano sui ponti fluviali e riflessi di raggi di sole sollecitano le mie palpebre ancora chiuse e stanche, e confusamente mi desto. Mi richiamano al dovere ed io mi devo riprendere se voglio vivere d’arte. Adagio questo mio materasso in un anfratto di questo tratto di riva ormai a me caro e riprendo il mio cammino sciente per vivere di musica un altro giorno. Il pop e lo swing sono la mia realtà e mi accarezzano l’anima, e il country mi entra nel cuor mio solitario. Non mi trovo più perduto in questa metropoli di gente sempre indaffarata e pensierosa, che va incontro al quotidiano senza vivere. Non assaporano il presente a gioire delle piccole cose, e mi pare di buttare il mio canto e la mia musica nell’aria calda e umida di lunghi sotterranei di questa stazione brulicante di gente distratta per tutto ciò che le sta attorno. Chi non ha fretta s’intrattiene un po’ad ascoltarmi e sorride, e io ne sono lieto. I miei cari avrebbero voluto un futuro migliore per me, e io mi sento di tradire i loro sogni pensando a loro e alle loro aspettative bruciate dai miei giorni senza futuro. E non so cosa fare per cancellare i loro tristi e dolorosi pensieri d’amore per la mia sopravvivenza. Ma devo pensare anche a me. Non è un’avventura. È la mia vita. Non chiedo né cerco plausi, né successo, che mi toglierebbero dalla strada. Mi sento vero. E ogni giorno è un dolce sollievo che mi rinfranca e mi vibra nelle vene. La mia vita è questa. La mia libertà è questa. Essere e rimanere io è la mia grande ambizione. Qui ho trovato la felicità e canto: “let it be”. Roberto Zaoner (10/06/2018)
Informazioni generali
- Categoria: Poesia
- Eseguita il: 10 giugno 2018
Informazioni sulla vendita
- Disponibile: no
Informazioni Gigarte.com
- Codice GA: GA213793
- Archiviata il: 16/05/2024
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