POESIA: "IL VASO DEL CREATO"
2024
“IL VASO DEL CREATO” Nella poesia "Il vaso del creato", l’autore Roberto Zaoner descrive in maniera evocativa e simbolica la creazione di un vaso d’argilla da parte di un anziano artista-artigiano. Attraverso questa rappresentazione, Zaoner esplora temi profondi come la connessione tra l'uomo e la natura, la capacità dell'arte di catturare l'essenza del mondo e la riflessione sull'esistenza umana. Ecco un'analisi dettagliata della prima strofa: "E il sole alle mie spalle languisce dietro i colli, e oltre i crinali il mio pensiero va, e nell'immaginario ridiscendo a valle ed è un altro mare." PREMESSA: Nella prima strofa: “Il sole alle mie spalle languisce dietro i colli, e oltre i crinali il mio pensiero va, e nell’immaginario ridiscendo a valle ed è un altro mare”, (i colli sono quelli che si vedono nella valle di Mondello, in direzione del tramonto, e la valle è quella che ospita il paesino di Isola delle Femmine) TESTO: Il sole alle mie spalle languisce dietro i colli nel vespero della giornata, e oltre i crinali il mio pensiero va, e nell’immaginario ridiscendo a valle ed è un altro mare. Il misterico e l’occulto lo vivo dentro l’anima. Nel viale acquoso e lutulento di quella che nei secoli era palude, due mani esperte d’uno sconosciuto pellegrino, sciatto e con la canizie al vento di grecale e il viso incarnato, minia un vaso in terracotta. Dipinge il vecchio sulla pancia di un vaso il creato, e con una piccola chioma canuta, la sua mano insiste coi colori e le forme in questa giornata fredda: il monte, adorno di frastagli, coi suoi antri e dentro alle spelonche a trovar ricetto un tempo le Sibille. Dipinge il cielo, il mare e nuvolette a far da damigelle al cielo sempre più vermiglio. E mi chiedo come tutto può essere raccolto in così poco spazio. Tavolozza, pennelli e colori, un vaso d’argilla e nell’anima la passione travolgente del vecchio lanuto, col vento freddo che spira da nord. Mirando i tuoi ardori, il creato rivedo nel tuo vaso miniato e col tempo immobile vago da un punto all’altro della tua nascente creatura ad imitare il reale, o’ vecchio canuto, che col tuo consunto vello fai fronte al vento della rigida giornata. Un cenno mio del sorriso manifesto e sguardi rimirati per il ricordo del far di questo giorno che darà respiro al calar del sole stanco, mi accompagnerà sempre. Diverrà vecchio come tu sei. Questa è la mia amata terra. Questo è un giorno che ricorderò a vita. diritti riservati Roberto Zaoner (febbraio-marzo 2024)
In questi versi, il poeta descrive il tramonto del sole dietro i colli di Mondello e la valle che ospita il paesino di Isola delle Femmine. Mentre il sole declina, il pensiero del poeta si proietta oltre i crinali, ridiscendendo nell’immaginario nella valle, dove trova un "altro mare" - probabilmente una metafora per un diverso stato d'animo o una dimensione interiore, o per riflettere come nella sua isola natia il mare è sempre presente, dando un tocco di bellezza a tutto l’insieme. Questi versi evocano un senso di contemplazione e di connessione profonda tra l'uomo e il paesaggio circostante. Il tramonto del sole e il passaggio del tempo diventano uno spunto per una riflessione introspettiva, in cui il poeta vuole cogliere l'essenza stessa della realtà attraverso la sua immaginazione e sensibilità artistica. La poesia nel suo complesso celebra la capacità dell'arte, rappresentata dalla creazione del vaso d’argilla, di catturare e trasfigurare la bellezza del mondo naturale. Attraverso lo sguardo del poeta e la maestria dell'anziano artista, il creato viene racchiuso in un'opera d'arte che diventa specchio dell'esistenza umana e della sua connessione con la natura.
Informazioni generali
- Categoria: Poesia
- Eseguita il: 29 febbraio 2024
Informazioni sulla vendita
- Disponibile: no
Informazioni Gigarte.com
- Codice GA: GA212927
- Archiviata il: 14/04/2024
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