"RITROVARSI LA MATTINA”

Fitti ardori non si dissolvono

nella nebbia di mete oscure.

Si destano e si ritrovano,

e sempre vivono di ascose

certezze.

Tu a cercarmi e io a ritrovar

riposo in questa quiete

che mi spinge a cullarmi

nella notte onirica che

rifulge di ricordi, e i tuoi

passi verso di me a ridestarmi

e ritrovo conforto.

Ti curi di me e mi abbracci

in una mattina fredda e

grigia di una piovosa

primavera che fredda

pur l’anima.

E di là dalla finestra fosca

di rugiada nell’aprilante tempo

scorgo rami fioriferi di

quell’annoso albero, e una

colomba si poggia sul

davanzale in cerca di calore

con tremanti battiti d’ali,

ma prende il volo. È libera

come l’aria che respiro.

Timidi raggi di luce di un

sole nascente ed è un altro

giorno che risveglia i sensi.

E ridestati vanno incontro

a nuova vita come un nascente

bocciolo di odorosa rosa, dopo

un inverno buio e piovoso di

perduti bagliori senza conforto.

La tua veste amaranto

e i tuoi fitti ricciuti capelli

scuri di zingara gitana

a deliziarmi con una calda

bevanda di prima mattina,

come ogni dì.

Ci ritroviamo a consumarla

su questo tavolo testimone

di vite vissute insieme per

lunghi anni di aneliti

incancellabili.

La tua grazia non è il mio

stupore. So come sei, e in

un abbraccio non plachi

il mio ardore senza fine.

Mi dai tepore che cerco

come un vecchio barbuto

che di micragna e di questua

vive. Carezzo con gli occhi

il tuo bel viso amato e

fiorente mentre mi

guardi e sorridi. Altro non

chiedo. Tu sei la mia salvezza.

Roberto Zaoner

(10/04/2021,poesia rimodulata

nel mattino del 07/02/2024)