"IL CANTO DEGLI USIGNOLI"            

Ti parlo e tu mi taci

poggiando la tua mano

sulle mie labbra. La togli,

mi baci e mi sussurri frasi

che non so cancellare. E

tutto mi riconduce a te.

Ti bacio e odo il tuo respiro

confuso con il mio. È tutto

un silenzio intorno a noi. 

Ma un dolcissimo suono

della natura ci giunge.

È quello delle onde del

mare che risveglia i sensi

dell'anima.

Il sole sta perdendo la sua

forma tonda e cala dietro

l'orizzonte del mare di

un azzurro indaco, e fa

posto ad una luna lattescente

che irradia i nostri passi

e allontana l’ignoto, perché

tu ci sei. E le groppe di quei

colli ridiventano sempre

più ombrose.

Mi guardi e i tuoi occhi

sono slanci lumeggianti

e ti stringi forte a me.

Ti guardo e i miei occhi

riflettono il tuo sembiante,

e ti parlo salutando il

dì che ha dato posto

all’oscurità.

La voce del mare che

odo mirando i tuoi gesti

quando mi parli e sorridi

è come amabile musica

e ti narro il mio amore

muto col pensiero. Non

voglio svelarmi per

assaporare questi silenzi

che attraversano rivoli

d’ineffabili sensazioni.

C’incamminiamo lungo la

spiaggia, mano nella mano,

e i riflessi della luna sul mare

c’accompagnano in questa

serata di romantica quiete.

La fonte di luce della luna

illumina il tuo bel viso e le

nostre ombre ci seguono

fedeli.

Il volto della luna ci guarda

sorridente. Illumina il mare

e ci segue coi suoi riflessi

a far festa, perché ha capito:

il nostro è vero amore.

Ci allontaniamo dal mare, ma

la sua musica è nostra amica.

Ci svela con le sue note

che non ci lasceremo mai.

D’infinite mirabilia il nostro

amore è come un racconto,

e gioisce il mio poetare.

Nell’aria uno stormo di

melodiosi usignoli, con code

e gropponi rossicci e tremuli,

al canto notturno in questa

quiete riconquistata, traccia

il profilo d’un cuore. È

quello che ti canta il

mio amore con la perduta

giovinezza, ma pur sempre

vivo.

Roberto Zaoner

(19/04/2018, rielaborata

il mattino del 28/02/2024)