ARTISTI FAMOSI ''GESTUALITA' DELL'IO'' DI RAFFAELE CIOTOLA

L'opera d'arte "Gestualità dell'Io" del maestro Raffaele Ciotola invita a una riflessione profonda sull'identità, il potere e la vulnerabilità. Il soggetto, seduto su una sedia nobiliare e adornato con un colletto dorato, evoca un legame con l'eredità culturale e il prestigio, ma allo stesso tempo suggerisce un'intima ricerca di equilibrio tra la visibilità e l'invisibilità. Il dito al posto del volto, un chiaro omaggio alla Finger Art Ciotola, trasforma l'auto-rappresentazione, proponendo un'identità che sfida le convenzioni, mettendo in discussione l'importanza del visibile. La delicata postura della mano, che mostra un anello con pietre preziose, trasmette una ricerca di stabilità e bellezza, ma anche un distacco dal mondo esterno. Gli animali – il topo nascosto e la lucertola verde sopra la testa – arricchiscono l’opera di simbolismi contrastanti: il topo, parzialmente visibile, rappresenta ciò che si cela, la vulnerabilità, mentre la lucertola, simbolo di trasformazione, suggerisce una resilienza e un adattamento continuo. Alla destra del soggetto, uno sciame di vespe ha costruito un nido, rifugiandosi vicino all'artista. Questo elemento aggiunge un ulteriore strato simbolico, con le vespe che potrebbero rappresentare una presenza minacciosa, ma anche la forza della comunità e la protezione collettiva. La fusione di questi elementi crea una narrazione psicologica complessa, che esplora il delicato equilibrio tra la protezione sociale e l’espressione autentica, tra il controllo e la vulnerabilità. Il dipinto invita lo spettatore a meditare sulla propria identità, sulle forze sotterranee che influenzano l’esistenza, e sul conflitto tra ciò che mostriamo e ciò che teniamo nascosto, suggerendo che, come le vespe, anche l'artista è parte di un insieme che va oltre la propria individualità.

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