J
esposizione opere
La bugia perfetta.
Nell'ambito della mostra collettiva J curata dall'Associazione GruppArte, Tommaso Toncelli presenta quadri -scultura intitolati Simboli, sintesi di un percorso intrapreso a partire dal 2005, anno di svolta nella sua carriera artistica, quando il suo interesse e la sua ricerca si espandono progressivamente dalla pittura alla scultura e all'installazione. L'opera sviluppa un raffinato sistema dell’osservatore, stabilendo una relazione d'intersoggettività ad un più profondo livello di comunicazione, nelle opere i simboli arcani di civiltà scomparse, che compongono una mitica archiscrittura del mondo, i cui segni prelinguistici sono strumento di decostruzione e decifrazione della realtà e dell'individuo. Questi reperti simbolici risalgono ad una paleografia delle forme e dei significati appartenente all’infanzia antropologica dell’umanità, quando l’individuo viveva a contatto con la più profonda essenza della vita all’interno di un ordine cosmologico elementare. La sete di conoscenza e l’ossessione teleologica dell’uomo, all’eterna ricerca del principio demiurgico e regolatore della vita, hanno condotto ad un’ipertrofia dell’Io pensante e ad una progressiva perdita della potenza percettiva e sensoriale dell’uomo nel mondo fenomenico. L’Intelletto, ormai alienato dalla corporeità e dalla socialità della vita umana, cade nel delirio e si ribella a se stesso, e in quest’autonegazione, la genesi di un nuovo linguaggio non può avere luogo. Quindi, i frammenti di antiche cosmogonie, che a ben guardare si rivelano posticce riproduzioni di un patrimonio culturale ormai scomparso, come elementi disgregati e contraffatti di una grammatica inesistente, archeologie dell’essere nel caos ontologico della civiltà moderna. , che come reliquie misteriose e perturbanti vengono portati nel deserto metropolitano. Sono quegli stessi archetipi di memoria che si depositano inerti sulla tela rossa come semi di una nuova genesi. contrasto ontologico ‘ad incastro’ che sfocia nella compenetrazione e ibridazione sul piano esperienziale tra reale e La natura scompare insieme ai suoi fulgidi cromatismi sullo sfondo di una progressiva rarefazione del linguaggio e del dialogo con l’altro da Sé. Dopo l’estinzione del colore, solo un’elementare geometria delle forme sopravvive per testimoniare il sacrificio dell’Arte, del Tempo e della Vita all’altare dell’Intelletto, sommo impulso ordinatore e creatore d’Illusioni, implacabile volontà di potenza dell’Uomo sulla natura. La Virtualità, in cui l’Uomo sprofonda, è l’unica sconcertante certezza: La bugia perfetta.
domenica 20 dicembre 2015
lajatico - pisa - Italy
Hai bisogno di informazioni?
Vuoi chiedere maggiori informazioni? Lasciami un messaggio, risponderò al più presto