Non voglio perdermi
- Non siamo tutti viaggiatori. Io vado. Non voglio perdermi. -
Tiziana Ruggiero
RECENSIONE A CURA DI PAOLA PALMAROLI
Un titolo diviso in tre parti, tre affermazioni forti, precise, un treno nelle tue immagini che ha percorso tanta strada sui binari, un vagone merci, una figura femminile che si smaterializza insieme al suo desiderio di andare, di essere sia treno che rotaia, di essere orizzonte mentre salta e corre, di essere il proprio passato simboleggiato e contenuto nella borsa,non a caso lasciata sui binari mentre lei corre via, sempre più lontano da quell'inizio che tutto racchiude. Il corpo entra in simbiosi con la velocità ed il tempo, non solo massa e volume da spostare, nelle vene scorre una corrente invisibile che al sangue alimenta il desiderio di viaggiare di ciascuno di noi. Siamo tutti degli Ulisse una volta nella vita, dei perfetti "Nessuno" alla scoperta di se stessi, per conoscere nuovi luoghi, soddisfare la propria curiosità verso il mondo che ci circonda e le persone che ci vivono ed incontriamo strada facendo. Viaggiando ci si ritrova, non ci si perde mai, in ogni nuovo incontro si trovano tessere del mosaico della nostra personalità che neppure immaginavamo di possedere. Viaggiare per metterci in discussione, alla prova, per tastare i propri limiti, per conoscere le nostre paure ed i confini oltre i quali non saremmo mai capaci di andare oltre. Ci si perde a restare fermi, a non uscire dalle mura della propria città delle proprie certezze, rassicurati da una quotidianità che diventa frustrante. Ci si perde a non lasciar vagare la nostra mente, a non voler conoscere quel che pensano gli altri, andare è sinonimo di conoscenza, i pensieri si accavallano e si arricchiscono camminando, il viandante che è in noi almeno una volta nella sua vita ha tentato di prendere un treno, anche un vagone merci, pur di andare via da se stessi per ritrovare se stessi. Una purificazione catartica, un cambio di pelle e di prospettive, un senso di libertà che non viene mai meno al rispetto di quella altrui. Non siamo tutti viaggiatori, alcuni lo diventano strada facendo, altri ci nascono con quella tensione che li porta a viaggiare anche fermi, seduti, in mezzo ad una stanza. Viaggiare con la mente proiettando il corpo in un altrove dove tutto è possibile, dove si diventa consapevoli di quel che si è fino a svegliarsi da un sonno lunghissimo per iniziare a vivere anche nei sogni e non solo nella realtà. Ci sono persone che non sono capaci di sognare, rifiutano perfino di lasciar fluire i sogni, quello è il nostro primo viaggio compiuto da bambini. Da adulti ci misureremo spesso con quella tensione, chi sopprimendola e chi coltivandola. Io vado, non voglio perdermi a rimanere ferma dove sono e dove vogliono gli altri che io sia. Non siamo tutti viaggiatori, i pregiudizi ci incatenano, la superbia ci fa perdere la strada, l'accidia ci fa rimandare continuamente la partenza. Chi scopre di esserlo ecco che apre una, cento, mille porte, esce non per fuggire ma per tornare cambiato, va per sentire il cuore del mondo pulsare accanto al suo, non vuole perdersi lungo i sentieri di una sicurezza rassicurante che ci fa costruire torri sempre più alte e confini sempre più stretti, camice di forza del pensiero e per il corpo. Quale è il viaggio più importante da compiersi almeno una volta nella propria vita? Amare, donare se stessi all'altro, agli altri, offrire generosamente parte di sè o quel tutto che si decide sia un bene comune da condividere. Non tutti sono viaggiatori in se stessi e fuori da se stessi, le emozioni, i sogni, le mete, sono i nostri piedi, i muscoli i tendini di un avvicendamento che gli umani operano di generazione in generazione. Non voglio perdermi rimanendo ferma, immobile, concentrandomi solo sul mio Io, esiste un Tu vasto come il cielo, esiste un Noi esteso come l'universo, un'immensità che provoca le vertigini. Il primo passo, il primo salto, decidere di andare ed aprire una porta, seguire una strada, delle rotaie, le correnti del cielo, della terra o del mare, quelle più intime e profonde che ci rendono vitali e veri come l'acqua che scorre in un fiume, in un ruscello, in una sorgente. Ogni tuo scatto ci parla di quel tipo di viaggio Tiziana, ogni immagine rende movimento perfino ciò che tale non è ancora, un abbozzo, un'idea, un'emozione priva di connotati, pronta a vestirsi del senso del viaggio senza se e senza ma.
Informazioni generali
- Categoria: Fotografia
Informazioni sulla vendita
- Disponibile: si
Informazioni Gigarte.com
- Codice GA: GA116799
- Archiviata il: 23/02/2017