MONOGRAFIA
INTRODUZIONE
Nell’attualità la cultura artistica è ampiamente diffusa, attraverso rassegne d’arte e diversificati mezzi di comunicazione nella tecnologia informatica. Essa vive gli influssi internazionali, che hanno contribuito alle importanti avanguardie del secolo scorso. Ecco che allora, nella continuità storica, dall’Impressionismo di Cézanne al Surrealismo di Magritte, dall’Espressionismo tedesco all’Astrattismo di Mondrian e Kandinsky, tutto converge verso un eclettismo di stili, in cui emerge la libertà del linguaggio artistico come espressione universale di sentimenti. In questo contesto culturale, si distingue nel panorama artistico italiano per autenticità nella modalità stilistica, la splendida arte pittorica dell’artista Tina Catino che nel racconto creativo coniuga la razionalità con il sentimento delle cose, cioè la tangibilità realistica con la dimensione sognante nella simbolica trasfigurazione del reale. Così, partendo dalla rappresentazione astratta, è andata approfondendo una sua visione ravvicinata della natura, e del suo mondo evocativo, approdando a spazi surreali
che rimandano ad una finissima lettura simbolica nella lirica interpretazione del reale. Alla fine, l’artista Tina Catino percorre una narrazione pittorica, in cui è evidente la tensione tra materia e fluidità, enigma e fantasia, dove trame di energia rendono dinamiche le visioni astratte, mentre decantano la sua libertà d’espressione nella poetica dell’immaginario. E proprio, l’espressione sognante ed inquieta dell’artista Tina Catino, manifesta le sue vibrazioni d’animo e la sua ansia di ricerca e conoscenza per tradurre pittoricamente l’invisibile del mondo apparente, attraverso una gestualità pittorica e materica che liricamente è memore di tracce del vissuto, ricordi che affiorano verso un’unità concettuale, dove l’emozione del colore in inserti materici, diviene rivelazione di intense sensazioni nel suo diario di vita. Sta qui il pregio nei dipinti materici dell’artista Tina Catino: le visioni astratte e surreali si abbandonano ad una scenografia meravigliosa della pittura per vivere una nuova dimensione interiore, che supera la tangibilità realistica delle cose in
una narrazione allusiva, quanto, fantastica
nell’armoniosa coniugazione, tra geometria e
fantasia del reale nella luce del sentimento.
Carla d’Aquino Mineo
LIRICO SOGNO NELLA POESIA DELL’IMMAGINARIO
NEI DIPINTI DELL’ARTISTA TINA CATINO
Tra astrazione e realtà si snoda l’affascinante percorso creativo dell’artista Tina Catino, in cui è evidente l’elemento mobile e fantastico nella carica emozionale che si arricchisce di inserimenti materici, interpretando simbologie della vita in un’allusiva, quanto fantastica narrazione figurativa. Nascono, così, dipinti di onirica bellezza, in cui il mondo è ricreato fantasticamente con armonie inedite nella varietà dei fermenti ispirativi che rinverdiscono tra memorie ed abbandoni, dove il brillante cromatismo dei rossi fiammeggianti, i gialli dorati, gli azzurri intensi percorre nuove forme surreali nella poetica dell’immaginario. Oltre la stessa concettualizzazione dell’immagine, quindi, distingue la splendida arte pittorica di Tina Catino, in cui è evidente l’evocazione di un’arte surreale, da Mirò a Chagall per progredire nell’essenzialità di una pittura kandiskiana, in cui vi è l’esaltazione del ritmo lirico e quasi musicale di libere forme geometriche che svelano fluidità e trasparenze, prendendo il costrutto materico, quasi imponderabile per esprimere energia e potenza espressiva. Le opere d’arte appaiono, quindi, come se fossero sogni tridimensionali in una rappresentazione artistica che cerca di attuare movimento e stati d’animo stabilendo simbolicamente la posizione estetica degli oggetti nello spazio in originali creazioni che ripercorrono l’idea dell’assemblage. Le rapide e spontanee pennellate, tra velature di luminosità, rivelano nell’armonia cromatica raffigurazione dinamiche nel vorticoso turbinio di colori, mediante un’originale ed autentica modalità stilistica, libera da ogni forma precostituita che esalta nel colore l’espressione interiore, filtrando la realtà con un’apertura di lirica spiritualità. Ecco perché, si evidenzia nella preziosa arte pittorica dell’artista Tina Catino un eclettismo di linguaggio pittorico, da un astrattismo lirico di Kandinsky verso un ordine futurista nell’evocazione di Balla sino a certi esiti surrealisti per giungere ad un’ espressione oltre il reale nell’abbandono al sogno che s’inoltra nella sua dimora esistenziale e nei segreti meandri dell’inconscio. In tal modo, l’onirica narrazione aleggia nell’alchimia coloristica che orienta l’osservatore a messaggi visivi di una pittura concettuale e simbolica, interpretando diversificati temi esistenziali, dove il dato figurale, non è completamente escluso, ma interpreta la visione interiore dell’artista, tra enigma e poesia, razionalità e sentimento delle cose, mentre scorrono i misteri della vita. Ecco perché, i sogni tridimensionali, quasi scultorei di Tina Catino si aprono ad una dimensione sconosciuta e surreale, uno spazio infinito del pensiero come logos ideali di emozioni, trasfondendo trame di energia in una trasfigurazione visionaria del mondo visibile. La matrice futurista ed astratta è evidente nel dinamismo della gestualità astratta, dove la libertà d’espressione sognante ed inquieta manifesta la sua ansia di ricerca e conoscenza per tradurre pittoricamente l’invisibile del mondo apparente, attraverso una modalità stilistica che è memore di tracce del vissuto, momenti nostalgici verso un’unità concettuale che coniuga armoniosamente la tradizione con l’avanguardia in nuove geometrie illuminate da una luce astratta che pervade gli spazi dell’immaginazione. Sta qui il fascino nei dipinti dell’artista Tina Catino: l’intensità dei colori inseguono la poetica dell’immaginario
che si apre ad una scenografia meravigliosa, allusiva, quanto fantastica per vivere una realtà interiore alla ricerca dell’impossibile, manifestando l’odierna cultura avveniristica orientata sempre verso nuove espressive per un’inedita idea d’arte.
Carla d’Aquino Mineo
Carla D'Aquino Mineo [Critico d'Arte]
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