La cattura ed il trattenimento della materia, l’accettazione e la conquista dell’oggetto trovano la propria giustificazione nella totalità espressiva, strumento che congiunge verso la dimensione inedita dell’individuo nel suo spazio.
Teresa Ancora pone una propria capacità e perizia tecnica al servizio di una produzione artistica che è sintesi di differenti tensioni unitarie:
aggiunzione e separazione lavorano all’interno di un medesimo campo di ricerca entro il quale conciliare sensibilità e pensiero.
Tanto i quadri a tecnica mista, quanto nelle scultureinstallazioni, l’espressione della materia -centrale perché viva, in movimento ed in continua ridefinizione – non è soltanto rappresentazione, ma diviene fondamento dialettico e strutturale.
Se tutto parte dalla forma e dal colore, è nell’attuazione del pensiero
attivo che si verifica il fenomeno artistico: il momento semantico, interpretativo, non può essere disgiunto da quello visivo ma – al contrario – compone con esso la totalità della sensazione percettiva “pura”.
Le discrasie, le antinomie visualizzate nelle opere di Teresa Ancora paiono rivelare l’esistenza di un intero patrimonio di manifestazioni espressive
primordiali, un’interiorità interpretata e restituita alla materia.
Tale approccio – assieme mentale ed estetico – avvicina il lavoro dell’artista a ciò che potrebbe chiamarsi ricerca di una psicologia della forma, nel principio di correlazione tra emozione soggettiva e oggetto intenzionato.
C’è una stretta corrispondenza tra pensiero ed il proprio immediato correlato visivo, un’esperienza che da individuale diviene collettiva nell’istante della sua realizzazione concreta: ciò che vediamo non è più “rappresentabile”, ma il multiforme insieme delle rappresentazioni possibili.
Alberto Grossi
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