1+1=3
Valentina Carrera
Pittura e fotografia. Due linguaggi. Due universi.
Lo sguardo che si affaccia sul mondo,
che abbraccia il visibile e l’invisibile,
che fonde ogni cosa al fuoco dell’Arte
conciliando gli opposti,
creando il nuovo senza rinunciare al vecchio.
Linfa e vita. Radici e foglie.
1+1=3
La fotografia e la pittura hanno valore in sé.
Quando si uniscono possono creare qualcosa di nuovo, più grande, inaspettato.
1+1=3
Come nella creazione di una nuova vita dall’unione della coppia genitoriale
si crea un unicum più forte e saldo.
1+1=3
Affermando un assurdo si può dire che in Arte non esistono regole
e che anzi spesso ciò che è assurdo è Bello.
Questa mostra vuole essere un omaggio al complesso mondo artistico di Valentina Carrera, che si destreggia armoniosamente tra la fotografia e la pittura in una continua tensione di ricerca verso la rappresentazione del Bello. La sua convinzione, radicata in una cultura paneuropea, è che l’espressione artistica sia capace di veicolare uno sviluppo positivo delle coscienze in nome della Pace e della Fratellanza.
Le scelte fatte per questa esposizione, lungi da intenzioni antologiche, si sono orientate verso i colori chiari, le trasparenze, le allusioni. Questo è il linguaggio della semplicità, chiave universale per la Comprensione, evidente in ciascuna delle sezioni in cui si possono organizzare le opere.
Impressioni
Il punto di partenza è la fotografia tradizionale, di studio o architettonica, il cui valore estetico fatto di proporzioni, composizioni e incontri di linee non viene mai tradito.
Questo materiale di base viene affrontato con un gusto impressionista di stampo pittorico, deformante ed esaltante.
L’incontro tra questi due mondi crea un ponte emotivo che conduce verso emozioni semplici ma coinvolgenti.
Light
Luoghi infiniti fatti solo di pochi tratti e vibrazioni cromatiche. Bianco come il colore dell’essenza delle cose. Un vuoto che riempie gli occhi e l’anima di luce.
Shadow
La realtà è qualcosa di sfuggente, soggetta all’interpretazione di chi osserva. Un corpo oltre un filtro, un’opera d’arte già di per sé che ostacola la percezione ma allo stesso tempo dona all’oggetto un’atmosfera magica. E’ lo sguardo illuminato, deformante e penetrante, dell’artista.
Astrazioni fotografiche
Una fotografia informale che parte da still life, da ombre o da riflessi per giungere ad un’astrazione che suggerisce una visione e un’interpretazione della realtà sotto il segno della trasformazione.
Astrazioni pittoriche
Il soggetto sono il ricordo e in particolare i legami umani che si instaurano
tra le persone quando si condivide un progetto, sia esso di vita o professionale. Così dalla materia trattata con pochi colori minimali emergono parole o frammenti di parole, volti o altro, tutti elementi che compongono
un essenziale alfabeto della memoria.
L’apertura dei sentimenti viene resa anche con la mancanza di un confine netto
a delimitare i contorni dell’opera.
Alessandro Baito
domenica 12 maggio 2019
Alzaia Naviglio Grande 4 - Milano - Milano - Italy
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