Gruppo E - Terra
dal 20 al 26 aprile 2016
Marco Bellomi, Giulio Belloni, Ivano Boselli, Massimo Bruna, Valentina Carrera, Liliana Casadei,
Cislaghi Artist, Laura Cortese, Raffaele De Francesco, Rossano Di Cicco Morra, Francesco Faravelli,
Paolo Lo Giudice, Clara Luminoso, Michela Meloni, Monica Mietitore,
Giuseppe Orsenigo, Gualtiero Redivo, Pavel Vavilin
inaugurazione 20 aprile ore 17
Aria, Acqua: la libertà e la vita.
Le precedenti mostre di questa stagione del Gruppo E sono state dedicate ai temi principali di cui di norma si nutre l’ispirazione artistica. Ma se consideriamo con libertà di pensiero che il vero superuomo di cui c’è sempre bisogno per salvare l’umanità da sé stessa, guida e faro indispensabile per una vita altrimenti tristemente centripeta, è l’Artista per la sua capacità di metterci di fronte a noi stessi, come specchio, come catarsi, allora l’epifania si realizza.
Di conseguenza è possibile leggere Nietzsche con occhi nuovi: “La vostra volontà vi dica: sia il superuomo il senso della terra!”. Le radici antropologiche e culturali che affondano nella terra. La polvere che invisibile si muove nell’aria ed entra nei polmoni della vita. Il terremoto che ci toglie l’equilibrio o l’eruzione vulcanica che ci copre di un caldo mantello per il sonno eterno. La terra Madre e la terra selvaggia. La terra culla e la terra tomba. La terra, al pari dell’aria e dell’acqua, Vita.
L’artista realizza il miracolo. Ogni immagine, ogni rappresentazione, ogni parola, ogni gesto che sia pura rappresentazione vitale travalica meravigliosamente quel cieco minimalismo che fa dire a molti, tra cui Nietzsche: “L'uomo, una piccola, sovreccitata specie animale, che - fortunatamente - ha il suo tempo: la vita sulla terra in generale é un istante, un incidente, un'eccezione senza conseguenza, cosa che rimane senza importanza per il carattere complessivo della terra.”
Sono infatti gli occhi e le mani dell’artista con la bellezza che sono capaci di produrre che, alla fine, ci fanno comprendere invece il ruolo dell’Uomo nel mondo: figlio della Terra dovrebbe arrivare ad una maturità esistenziale sufficiente da diventare custode della Terra, per trovare infine l’equilibrio e poi vivere con lei da fratelli.
Un sogno d’armonia che è così lontano dalla realtà che forse è un’altra rappresentazione artistica?
Alessandro Baito
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