Breve biografia
Raffaela Maria Sateriale nasce a Muri nel Cantone svizzero di Argovia il 7 agosto del 1964.
Poco più che bambina si trasferisce nel Sud d'Italia dove esprime i primi rudimenti dell'arte pittorica tra i paesaggi della campagna di Avellino.
È il maestro elementare che ne intravede le capacità e la incoraggia a perseguire la passione.
Dodicenne si trasferisce nella provincia di Pisa in Toscana ed inizia una fase introversa che la vede confrontarsi con la superficie pittorica nell'espletamento della propria ribellione ai sistemi costituiti ed alla società che le impediscono una libera espressione dell'essere.
Non tarda il primo cimento con gli oli su tela a 14 anni che si traduce in sagome sinistre ed in panorami allucinati.
L'istinto autonomo e la creatività dirompente si concretizzano presto nell'iniziativa imprenditoriale.
Ininterrotta è la teoria di paesaggi stravolti e stravolgenti: nebulose collinari, burrasche dirompenti, orridi tenebrosi.
La vita di Raffaela è all'ennesima svolta che la porterà in Africa ad intraprendere il ruolo di consulente della qualità produttiva per prestigiose multinazionali tessili italiane e straniere.
Sono gli illimitati paesaggi magrebini e presahariani che la conducono attraverso sperimentazioni cromatiche e materiche.
Il ritorno in Italia sancisce la maturità umana e artistica di Sateriale. La produzione diventa eclettica e sorprendente, condensa un percorso che non vuole trovare cliché routinari ma che identifica nella sperimentazione senza limiti la propria novità creativa.
L’Oriente affiora nelle superfici smaltate, nei profili e nei ritratti delle Armonie, bianche silhouette femminili che caratterizzano angoli intimistici o paesaggi notturni.
Ottimismo puro e progressivo ? Banali esternazioni di stati d'animo ?
Nulla di più sbagliato. Da ogni particolare si avverte ancora una sottile inquietudine: le braccia si alzano e si avvolgono attorno al capo pensoso. L'Armonia è assorta e rimarca un disagio latente e quasi ossessivo: un nastro nero o rosso si avviluppa come la congerie di pensieri con la quale ciascuno di noi è abituato a convivere.
Ma Sateriale non si accontenta e procede nell'approfondimento soggettivo con un procedimento inverso. Riproduce infatti contesti immaginari che chiama 'fondali dei miei pensieri', quasi che nel reticolo meandriforme delle proprie dinamiche interiori si annidassero altre speranze e inquietudini. E le ardite coloriture, su cui si ergono con stupefacente plasticità i reticoli, ci danno modo di ideare infiniti altri mondi possibili. La donna è riuscita a comunicarci il proprio mondo, a farci conoscere meglio una parte di sé e di noi stessi.
Roberto Russo
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