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Azzaytuna ha aperto una galleria d'arte anche in Terra Santa
La settimana scorsa l'associazione culturale bellunese Azzaytuna ha inaugurata la sua nuova sede nella Terra Santa. Azzaytuna, che vuol dire in arabo 'l'ulivo", è stata fondata a Padova nel 1992 e si è poi trasferita nella provincia di Belluno. 'I tronchi di Azzaytuna ' è il nome dato alla nuova sede - galleria inaugurata a Umm El Fahem, seconda città araba in Israele dopo Nazareth e luogo natale di Salah Mahameed, fondatore dell'associazione e della galleria. Nella sala d'arte situata al quinto piano e all'aperto sono state esposte opere di Ernesto Treccani, Paola Palmano, Paolo Gubinelli e Kiezo Morishita. Ha presentato l'incontro lo scrittore Ziad Mahamid che ha sottolineato l'importanza dello scambio culturale per la convivenza fra le civiltà. Poi in una atmosfera suggestiva, durante il tramonto, per via telefonica, la poetessa Maria Luisa Spaziani, direttrice del 'Centro Montale" ha recitato una poesia in italiano, tradotta al pubblico di lingua araba. Ha proseguito la poetessa Milena Milani, recitando una lirica scritta per sua madre e dedicata a tutte le mamme. Commozione e momenti di magia poetica hanno caratterizzato l'intervento dello scrittore di Nazareth, Suhiel Kiwan, che ha parlato dello scritto pubblicato recentemente in arabo «Il bambino che porta la pace» di Salah Mahameed. Come nella favola, l'autore rientra a casa sua dopo una assenza durata dodici anni di vagabondaggio nelle culture e le scienze occidentali in ricerca di soluzioni per il conflitto che affligge il suo paese. Rientra proponendo la poesia, l'amore e l'arte elevata come mezzo di comunicazione e pilastro per la pace. Di Salah Mahameed il professor Enzo Ruggieri, della Università de La Sapienza di Roma, scrive nella prefazione della nuova pubblicazione del medico palestinese «Psichiatrosi» «Come Ulisse l'autore è lontano dalla sua patria, in qualche modo anche lui un deracinè, uno sradicato in convivenza con avventure intellettuali ed espressive che esaudiscono i suoi bisogni di riconoscimenti sociali e i suoi richiami inconsci». Lo scrittore è stato ospite sabato scorso del Centro Danza e Cultura Mediorientale Fairouza al teatro di Pordenone dove ha recitato poesie usate come mezzo terapeutico, tratte dal volume «Psichiatrosi, il viaggio di un medico palestinese sulle strade del mondo e nei labirinti dell'anima» (presto sarà presentato nel Bellunese). Ha recitato in arabo e in italiano brani del poemetto 'Poesia d'amore per una donna", prefazione di Maria Luisa Spaziani e disegni di Kiezo Morishita, Azzaytina Edizioni.
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