Gregor Becker. “Awakening”. L’artista tedesco presenta i suoi suggestivi lavori. Una combinazione di colore e materia con cui cerca di rappresentare
I lavori di Gregor Becker sono complessi assemblages di carta colorata in cui la forma, unita alla resa della massa, crea volumetrici schemi cromatici. La linea sottesa dal colore definisce il disegno, astratto e complesso, che emerge dalla struttura tridimensionale creata, la cui lettura comporta la viva partecipazione dell’osservatore. Le varie angolazioni visive permettono di accedere a diverse letture, allorché si percepiscono i movimenti e le vibrazioni della materia. Si crea, quindi, un rapporto di scambio diretto con l’osservatore che fruisce dell’opera, una partecipazione sensoriale che si può associare a quella vissuta ascoltando un’orchestra dal vivo. L’uso della carta acquarellata, ritagliata in tanti filamenti, e la varietà cromatica applicata con colori ad olio o acrilico, comporta una lunga preparazione, preliminare alla messa in opera. Quest’ultima, essendo legata all’impeto creativo, necessita di tempi brevi e incesssanti di lavorazione, per rappresentare appieno ciò che l’artista intende comunicare. Per tale motivo ogni lavoro è vissuto con tale intensità da non lasciar spazio a distrazioni e ore di riposo, se non quelle dettate dai ritmi biologici. Ore di laborioso e incessante lavoro che Gregor sviluppa in una grotta nella zona del Viterbese, località dove ha scelto di trasferirsi, sebbene sia di origini tedesche e abbia vissuto per vari anni a New York e in Australia. Realtà molto diverse, dove probabilmente le potenzialità artistiche hanno maggiore possibilità di successo. Ma l’Italia per Gregor esercita un fascino senza confine. Quella di oggi è per lui una scommessa, a cui ha dedicato gli ultimi quattro anni della sua vita, impegnandosi nello studio e nella ricerca espressiva. Gregor cerca di rappresentare l’intima essenza delle cose, attraverso uno scavo interiore, il viaggio dell’anima alla ricerca della verità, la sua verità. Il suo mondo interiore si riflette nelle opere, quadri che veicolano contenuti emotivi, espressione di un bisogno primario ed inarrestabile e in cui l’emozione estetica, fine a se stessa e priva di elementi rappresentativi, è fattore caratterizzante.
C’è un ordine nella composizione: gli elementi che inserisce non sono casuali, ma dettati da un dialogo continuo che intercorre tra l’opera e l’artista, dove i mezzi espressivi dell’arte visiva concorrono a creare un tutt’uno composito, autonomo dalla realtà fenomenica. Sono le essenze delle situazioni che emergono, come gli elementi della natura visti al microscopio. In opere come “Sunbeam”, “Cherrypicker”, “Below the rippels” ritroviamo un forte collegamento con la natura, la cui forza ed energia vitale sono spunto di ispirazione. Ma tutto viene introiettato dalla sensibilità dell’artista, la cui espressione emerge da un discorso che va più in profondità, molto intimo ed introspettivo.
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Rosa Orsini [critico d'arte]
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