Claudio Spada. Isole e paesaggi romani. Una pittura che si incentra sulla rappresentazione del paesaggio, cui l’artista dà forma per mezzo di varie te
Claudio Spada è un artista che riesce a catturare e a trasmettere emozioni attraverso una pittura che non subisce le mode del tempo, ma che rimane fedele ai dettami e alla disciplina imposta dalla tecnica. Forse perché la sua arte si forma con lo studio dell’acquerello che tanto regala in suggestioni cromatiche quanto lega il tratto a movimenti studiati e precisi. Nato a Roma nel dicembre 1957, Claudio Spada si diploma come “Maestro d’arte” e poi in pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma, specializzandosi successivamente nella stampa e nell’incisione in acquaforte a colori. Oggi membro dell’associazione “Cento pittori di via Margutta a Roma”, presenta le sue opere in numerosi contesti nazionali ed internazionali, trovando largo seguito soprattutto in Cina.
La sua è una pittura che si incentra sulla rappresentazione del paesaggio, cui dà forma per mezzo di varie tecniche pittoriche: dapprima l’abile impiego dell’acquerello, a cui perviene fin dagli esordi della carriera, attraverso il quale trova espressione anche il genere figurativo e la natura morta; in seguito sviluppando una tecnica mista su supporti di diverso tipo (tele, tavole di legno grezzo, forex) in cui colore e materia attuano la risultante di una forma compiuta che dà corpo e anima al soggetto, che varia dal paesaggio marittimo alle vedute romane.
Una ricerca dei mezzi espressivi che continua da tempo attraverso la sperimentazione dei colori ad olio, caldi ed avvolgenti, e dei colori in acrilico, dalle vibrazioni accese, mischiati alle polveri e alla materia, che conferiscono ad ogni quadro o disegno una peculiare valenza visiva. Il bianco è l’elemento imperante della composizione: prevale sulle linee, sulle sagome colorate delle case, acceca di luce fino a dissolvere la vita nascosta dietro imponenti edifici di pietra.
Attraverso la luce e i giochi di colore, Spada esprime la sua maestria tecnica, imprime profondità ed intensità alle sue opere, racchiude i concetti pittorici di un’arte che lo rappresenta tout court. Ispirato dai paesaggi marini. l’artista ha presentato recentemente alla galleria Vittoria di Roma un ciclo dedicato alle isole del Mediterraneo. Le “isole” di Claudio Spada sono proiezioni immaginifiche, fuoriescono da una visione onirica, da un nulla incorporeo in cui si percepisce l’unione col tutto, una spirale empirea tra cielo e terra, unita dalle tonalità dei colori pastello. La creazione di dissolvenze capaci di riprodurre l’effetto della luce soffusa, sfocata o abbagliante, proviene probabilmente dall’acquerello, tecnica di riferimento attraverso la quale l’artista evoca scenari naturali.
L’essenza della materia crea la forma, la massa che emerge come una conchiglia dai fondali, e come una madreperla riflette la luce sulle superfici smaltate. Per Spada il mare è sempre stato eterna fonte di ispirazione, avvolto da una quiete immobile, illusoria e irreale. Nelle marine, delicate, poetiche, la quiete è spezzata dallo sciabordio delle onde che si infrangono sulle rocce. Poi niente più, solo il silenzio che invita alla riflessione, a riscoprirci come isole, chiusi nei nostri pensieri, isolati dal resto del mondo. Solo silenzi anche nelle tele colorate dedicate agli spazi urbani. Solo in una tela la voce pare levarsi sommessa nella piazza gremita da una moltitudine di individui, che come piccoli coriandoli colorati, completano il quadro. La folla che si addensa nella piazza, i corpi compressi, indistinguibili, lungo una prospettiva che si perde all’infinito. Lo spazio per l’artista è una dimensione irreale, dove la profondità, il punto di fuga spesso cede il passo ad una sovrapposizione di masse e volumi, dove tutto si compone in un gioco ad incastro di elementi geometrici.Attraverso questa personale elaborazione di piani pittorici, Spada realizza suggestive vedute e panorami.
Proietta sulla tela sezioni orizzontali o verticali di edifici dalle forme indefinite, assemblate, geometriche. Come nelle isole, la percezione di un silenzio imperante che custodisce gelosamente la vita che pulsa all’interno, nascosta dai tetti delle case arroccate, colorate, accostate. Il bianco intervalla con ritmi vibrati i colori. Sono soggetti che trasudano una vitalità cromatica che cattura lo sguardo. Come le opere dedicate alla città di Roma, in cui si intravedono le sagome delle case, i ponti, la cupola di San Pietro e i sentieri, disegnati a ridosso delle pareti, sormontati dalla linea continua di un orizzonte finito.Un confine sottile col mondo metafisico si ritrova invece in superbe sculture in 3D, che pervengono a noi come costruzioni smaltate, dorate, dalle tonalità accese.
Lavorando sulla massa e sulla profondità, Spada affronta una tematica che si riallaccia alle correnti pittoriche dei primi del novecento, alle architetture classiche di de Chirico, presentandoci sculture di una verticalità lineare, modulate da anfratti e incavi propri degli edifici metafisici. Un ulteriore passo nella ricerca espressiva della materia nello spazio, laddove la composizione rivela tanto quanto nelle tele pittoriche, lo sforzo creativo di una struttura decontestualizzata ed inserita in una dimensione immaginaria.
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Rosa Orsini [critico d'arte]
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