critica
Colori e parole per arrivare agli occhi ed al cuore, per trasmettere emozioni e “parlare senza parole” è il connubio perfetto, tra arte pittorica e poesia. In questa intensa sintesi, percorre la poetica del maestro Raffaele Mazza, in cui la pittura diviene un logos ideale, dove creare l'armonia assente nel quotidiano, mentre sopravvengono nostalgiche rimembranze. Così, essa rappresenta l'emblema della ricerca interiore, divenendo testimonianza della ferma volontà di superare le barriere della solitudine individuale, che scorre inevitabilmente, col fine di superare l'alienazione dell'uomo, esplorando il reale. Ecco perché, Raffaele Mazza, insegue una verità da comunicare, sentendo la necessità di aprirsi agli altri e di individuare nei suoi capolavori uno strumento per eternare la propria voce, contro il trascorrere del tempo e l'oblio della memoria, sublimando il messaggio pittorico come frutto di un momento di grazia. Questa concezione, parallelamente si rivela nei suoi luminosi paesaggi che non si fermano ad una quiete contemplativa, bensì al riflesso di stati d'animo, dove lo sguardo s'inebria di fronte alla bellezza immediata nel loro splendore, mentre ogni forma si riconduce all'impressione fenomenica di Cézanne, secondo un sentire impressionista. Ma è la luce che unifica le visioni, in cui regna una sovrana armonia e la conciliazione, tra senso ed intelletto, tra natura e poesia in momenti d'incanto, mentre l'apparizione di donna si armonizza con i riflessi speculari dell'acqua nel lento ondeggiare del mare.
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