TESTO CRITICO

L’arte di Raffaele Mazza come il dischiudersi di una sostanza spirituale: la sua ricerca plastica si inscrive nella categoria dell’arte sacra. Nella realizzazione di Ecce Homo sono stati utilizzati tre elementi naturali della terra: l’ulivo, la vite, il grano. Partendo dal tronco di un albero di ulivo, ha cercato di rappresentare il Cristo Crocifisso con richiami al racconto evangelico della Passione. La fragilità dell’esistenza è il tema predominante nel quadro-scultura di Mazza, attraverso il quale cerca di evidenziare l’azione della fede come forza plasmante. La sua passionalità viene estrinsecata in un rapporto “fisico” con la materia, con la tela, con l’oggetto, con gli elementi da forgiare, con l’insaziabile istinto di “toccare” e “sentire” la sostanza delle cose tra le mani. La base della sua ispirazione deriva dalla Natura: forme biomorfe segnano decisamente il suo stile particolare. Appare evidente la liaison tra la materia naturale che Mazza manipola(legno) e le forme “naturali” a cui si inspira: l’ispirazione si fonde con la manipolazione, fusione di materia e concetto. Aggiungendo alla bellezza formale una grande espressività e una potenza d’animo significativa, egli cerca di sorpassare i limiti della pittura e di conferire al manufatto le caratteristiche materiali che possiede la scultura. Le sue potenti rappresentazioni dimostrano una perfetta conoscenza dell’anatomia umana. Per l’artista l’opera non è altro che l’adattamento, contingente, di un messaggio religioso a un registro tematico e formale necessariamente intimo. La sua vocazione spirituale affonda le radici nell’amore per le forme di misticismo da lui sperimentate. L’esigenza della perfezione artigianale accompagna tutta la sua intera produzione e costituisce una realtà inseparabile del suo essere.
Rosita Taurone, Veronica Nicoli

ecce homo
scultura istallazione, legno,grano,ferro,raso,mistura, 2017
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