Milano Art Gallery - Il poliedrico artista Gabriele Contini ci parla del suo rapporto con il cinema
Dopo le sue ultime performance di successo, come “Salomè”, “Two Religions” e “Dio” il poliedrico artista milanese Gabriele Contini ha rilasciato una breve intervista sulla sua grande passione per il cinema e la recitazione
D- Dal momento che è un performer, le piacerebbe recitare una parte in un film?
R- Mi piacerebbe molto recitare in un film ad alto contenuto psicologico o in un film come opera d'arte pura.
D- Quali i suoi film preferiti?
R- Ho una predilezione per "La noia" di Cédric Kahn e "Nostra Signora dei Turchi" di Carmelo Bene.
D- Quale il Suo regista preferito?
R- Senza alcun dubbio Carmelo Bene. E’ un regista visionario ed estroso che ha saputo rompere con i tradizionali stili e schemi del cinema.
I suoi film sono da considerarsi opere d’arte molto suggestive, estremamente all’avanguardia per i contenuti e dialoghi.
D- Quanto vive, del regista Carmelo Bene, in lei nel suo approccio all’arte e alla vita?
R- Mi ispiro a lui nella vita quotidiana, principalmente alla sua idea di abbattere le strutture psicologiche della comunicazione umana
per fare di se stessi un capolavoro. Nella mia produzione artistica però non mi rifaccio a Carmelo Bene.
D- Le piacerebbe far realizzare un documentario dedicato alla sua produzione artistica?
R- Certamente! Mi piacerebbe far realizzare qualcosa di esaustivo sulla mia attività artistica come pittore e come performer.
D- Ha mai realizzato un cortometraggio?
R- Ho realizzato un filmato con la videocamera, in qualità di regista, intitolato “Salomè” della durata di dieci minuti. Un lavoro che oserei dire quasi simbolista.
D- Si sente compreso come performer?
R- Solo al 50%, ma principalmente dalle persone che masticano arte come me.
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