Cultura Milano: Stefano Zecchi con il manager Salvo Nugnes ha tenuto una conferenza nel carcere di San Vittore
Un'interessante conferenza a tema su "Il ruolo del padre" tenuta dal professor Stefano Zecchi, affiancato dal manager Salvo Nugnes in qualità di relatore, si è svolta presso la struttura penitenziaria di San Vittore a Milano. Questo evento rientra nell'eterogeneo ciclo di iniziative benefico solidali a favore dei detenuti e si inserisce all'interno di "Cultura Milano" il prestigioso Festival Artistico Letterario, ideato e organizzato da Salvo Nugnes al motto trainante di "rendere la cultura accessibile a tutti".
Zecchi ha raccontato la sua personale esperienza di padre, prendendo spunto anche dal suo libro di successo "Dopo l'infinito cosa c'è, papà?" (Mondadori). Il noto docente di estetica spiega "Nel libro racconto le mie esperienze di giovane padre, che ha un po' di anni in più della media dei padri giovani. Descrivo ciò che vedo intorno a me: mamme e papà indaffarati intorno ai figli o indifferenti, assenti. Famiglie, che si riuniscono con grandi progetti di vita e che si sgretolano per il più infantile egoismo".
Sui consigli rivolti ai padri di oggi afferma "Non mi permetto di dare consigli, ma di raccontare la mia esperienza. Da tanti anni di insegnamento è nata la mia riflessione. Vedendo dei ragazzi così fragili e disarmati di fronte al minimo insuccesso mi sono fatto l'idea, che sia mancata loro la figura paterna, che in genere è quella che dà un senso di realtà, un rapporto con il mondo esterno. Il padre di solito mette il figlio -dentro la vita-".
Zecchi ritiene, che non sia soltanto l'enorme quantità di divorzi o separazioni, che si verificano ogni anno in tutto il mondo, a mettere in crisi la legge e il ruolo del padre, poiché esistono dei fattori del tutto inediti, che stanno alla base del cambiamento culturale e della mentalità familiare. Zecchi si pone profondi quesiti, come ad esempio il matrimonio tra persone del medesimo sesso, che possono adottare dei figli e i contesti in cui i padri accudiscono figli non biologi e lasciano i figli naturali, avuti magari dal precedente matrimonio, con altri. La sua riflessione riguarda l'origine ontologica della famiglia non derogabile o falsificabile, in quanto ognuno di noi è figlio di un padre e di una madre e siamo venuti al mondo così ed è una verità, che onora l'esistenza della vita.
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