Recensione di Lorenzo Basile
Pio Volpe è un artista poliedrico che nella sua ricerca utilizza liberamente sia la materia (gesso marmo, legno, ecc.) che i colori ad olio o acrilico su tela, o su qualsiasi altro supporto. Pittore, scultore e scenografo si è formato prima all’Istituto d’arte “Palizzi” di Napoli e poi ha perfezionato gli studi all’Accademia di Belle Arti di Napoli. La sua ricerca artistica si fonda sulle basi della tradizione classica per poi giungere ad un suo personale ed originale approdo. Sia nella scultura che nella pittura ciò che sottende dalle pieghe dei suoi lavori è la ricerca sull’anima, una ricerca che diventa forma di “elevazione spirituale”. Pio è un originale interprete dei moti del cuore e della mente, che vengono tracciati sulla materia o sulla tela con gesti spontanei, originali e puri. La sua arte è un “urlo” che squarcia le tenebre, che racconta, nella sua durezza, il dramma dell’uomo contemporaneo di fronte ai mali della società. L’arte di Pio Volpe però è non solo “denuncia sociale”, ma una comunicazione “introspettiva” che denota la profondità del suo essere e la versatilità dei suoi strumenti espressivi. La nuova corrente artistica “Animismo” a cui ha dato voce è la sintesi del suo percorso umano e artistico, un approdo naturale e spontaneo alle sue domande esistenziali, che si sviluppa nel modo più congeniale attraverso i mille filamenti della sua arte. Le sue opere pittoriche, a parte il periodo figurativo, risentono dell’influsso della Pop Art americana, naturalmente rivisitata ed adattata alle sue corde cromatiche. Ma non è solo questo. La pittura di Pio Volpe è innanzitutto una ricerca “sull’essenziale”, ovvero sul nucleo centrale della pittura che nella maturità si libera degli orpelli per arrivare alla sintesi dell’espressione. Nella scultura Pio Volpe passa decisamente da opere dove la figura viene trattata e ben delimitata alla maniera classica, da opere nelle quali la sottigliezza delle forme, quasi stilizzate, danno ancora più forza al contenuto espressivo “duro e leggero” allo stesso tempo. Molto accattivanti anche i disegni, che costituiscono non un mero esercizio di stile, ma la ricerca spasmodica di forme e di anime da “liberare” dalla schiavitù della materia. A conclusione della mia riflessione e parafrasando Paul Klee posso affermare che Pio Volpe con la sua arte “non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è”. Lorenzo Basile 02-12-2022
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