Return to the Renaissance

Con grande emozione presentiamo al pubblico l'esposizione Return to the Renaissance all'interno degli spazi di A60 Contemporary Art Space Firenze. Abbiamo deciso di proporre per la prima volta, 28 opere realizzate con tecniche miste su tela da giovanissimi artisti cinesi: si tratta infatti di 28 bambini di età compresa fra i 3 e gli 11 anni. Lo spazio limitato della Galleria A60 di Firenze diventerà in occasione di questa nuova esposizione, una quadreria entusiasmante dove le 28 opere diventeranno 28 finestre diverse sulla creatività. Le vive emozioni dei giovanissimi artisti cinesi sapranno conquistare gli occhi dei visitatori che attraverso le forme e i colori, potranno varcare la soglia della creatività che nei bambini è un fuoco potente, prezioso, illuminante. 

Return to the Renaissance è un viaggio nuovo, entusiasmante, a tratti folgorante, compiuto da 28 bambini cinesi che si sono confrontati con alcune immagini della storia dell'arte: le hanno guardate con i loro occhi, guidati da un maestro d'arte, liberando le loro emozioni fra gesto, forme e figure. Sono nati in questo modo 28 mondi diversi, 28 opere composite, colorate, materiche, gestuali, leggere e forti: sorprendenti. In alcuni casi è facile riconoscere i riferimenti figurativi mentre in altri, il vortice gestuale porta il nostro occhio verso altri pensieri, ma nessuno di questi lavori ci lascia indifferenti. 

Nel '900 alcuni grandi maestri hanno dimostrato un particolare interesse nei confronti dei segni e del mondo creativo generato dai bambini: Picasso, Kandinsky, Klee e Dubuffet sono solo alcuni dei grandi artisti sensibili a tutto questo. 

Saper osservare, cogliere e non dimenticare la spontaneità dei gesti dei bambini è un prezioso insegnamento che molti artisti non hanno compreso, concentrati e sopraffatti spesso dal desiderio affannoso di far nascere forme d'arte troppo legate a classiche tradizioni. 

Return to the Renaissance è un viaggio prezioso, dunque, un viaggio capace di aprire finestre nuove sulla strada della creatività per farci ricordare che l'arte più autentica, forse, non è nascosta dietro alle forme legate a certe tradizioni ma vive e respira nel gesto libero della poesia del sentire.