Critiche
Paola Sardelli
Quella di Paola Sardelli è una pittura di impronta fondamentalmente classica, volutamente estranea alle spinte decostruttive e antiaccademiche delle avanguardie e del contemporaneo più stretto. La scelta di questa artista, toscana d’origine e di formazione artistica, ma con un lungo periodo di vita e di lavoro fuori dall’Italia, è quella di riprendere la lezione della pittura, soprattutto quella di paesaggio, laddove la lezione ottocentesca, anche quella di tradizione popolare, più minutamente diffusa e meno aulica, l’aveva lasciata, ricalcandone gli stilemi, gli archetipi, i soggetti, le tipologie più varie, senza apparente necessità critica o revisione stilistica, ma lasciandosi piuttosto condurre lungo i percorsi delle variazioni cromatiche e luministiche dalle proprie emozioni o dalla propria curiosità compositiva. Marine, porti, cieli, boschi, stagni, erbe, fiori, e persino arcobaleni, suoni, luci e colori divengono, così, puri pretesti compositivi e cromatici per un’eterna variazione su una nota sola: quella di una pittura pura, volutamente e orgogliosamente spontanea, non concettualizzata, ancora vergine, potremmo dire, rispetto alla lezione novecentesca e avanguardista, dove il gioco inesausto, divertito e scanzonato, della totale e felice libertà cromatica, scevra da intellettualismi e da costruzioni ideologiche di sorta, unito a uno sguardo intenso, appassionato e volutamente un po’ ingenuo sul mistero della natura da una parte, e sulle mille possibilità ancora offerte dal gesto e dal gioco pittorico dall’altra, non si vergognano di esplorare mondi, universi e tematiche che altri considererebbero invece datati, minoritari o addirittura naif.
Non è un caso, probabilmente, che Paola Sardelli abbia svolto per gran parte della sua esistenza la professione di psicoterapeuta, e che nel contempo abbia continuato a esplorare una pittura che ha a che fare con le emozioni e i sentimenti più profondi e inconsci dell’essere umano, anziché confrontarsi con i mutevoli linguaggi che il pensiero contemporaneo considera invece più attinenti ai percorsi, spesso nevrotici e dissestati, della cosiddetta scena artistica contemporanea: la sua è, anche dal punto di vista pittorico, una sorta di progressivo avvicinamento personale alle misteriose vie attraverso le quali l’uomo, esplorando le mutevoli forme della natura, del mondo e della loro rappresentazione, cerca invariabilmente di conoscere se stesso.
Prof. Vittorio Sgarbi
MAGIA DEL MARE NELLE OPERE DI PAOLA SARDELLI
“il naufragar m’è dolce in questo mare” canta Giacomo Leopardi nella sua celebre poesia “Infinito” e questi versi ben si addicono a chi si accinge ad entrare nel mondo pittorico di Paola Sardelli. L’equilibrio e l’armonia che caratterizzano questa artista è il risultato di una ricerca tra immagini che rivelano una tensione dialettica tra visibile e inconscio, tra realtà e poesia. Nei suoi mari, tema prediletto, la raffinata tecnica, meditata ed elaborata, fa scoprire toni e cromie piene di accostamenti scintillanti e trasparenze. Il mare che riflette il cielo, con orizzonti che seducono e ammaliano, ora calmo, ora mutevole, assomiglia all’uomo sempre sospeso, altalenante tra gioie e dolori, tra speranze e disillusioni. Nei tramonti luminosi sul mare, le navi che scivolano lentamente regalano agli occhi e all’anima voli di fantasia, sentimenti contrapposti, di serenità e malinconia, romanticismo e paura. In tutte le opere di Paola Sardelli, pittrice gentile, pacata si percepisce, insieme all’esperienza assorbita nel tempo e alla predisposizione naturale al dipingere, l’esigenza di un intimo colloquio con il “suo” mare, quasi l’inconscio desiderio di un tenero abbraccio, lo stesso che dopo la tempesta avvolge di luce le ampie distese che sono all’unisono con il cielo. Così navi che ricordano momenti di viaggi felici, navi che hanno solcato i mari nei periodi di guerra ed i palpiti delle onde chissà quante volte hanno accolto la commovente preghiera del marinaio o sulle spiagge, quanti cuori in ansia hanno atteso il ritorno dei pescatori.
Spesso nei mari di Paola Sardelli c’è la presenza del faro, il simbolo della sicurezza nell’oscurità, la sorgente di luce intermittente, punto di riferimento per le navigazioni notturne. Una suggestiva costruzione simbolo che già nell’antichità gli dei avevano stabilito come portale tra la terra e il cielo paragonato all’amore da William Shakespeare: “L’amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai…”, come non vacilla mai il grande amore che Paola Sardelli ha per la pittura dove spesso il protagonista è il mare con i suoi inganni …, le sue seduzioni, i suoi misteri.
Mara Ferloni
Paola Sardelli
In ogni tappa della pittura, ricerca costantemente di esprimere, attraverso un desiderio analitico, ciò che le risulta più adeguato a seconda dei suoi stati d’animo.
Il suo percorso di vita trascorre tra l’Italia e la Catalogna, già che ha vissuto trent’anni a Barcellona. Nata in Toscana, Paola Sardelli è aperta alle innovazioni ed influenze di artisti spagnoli, catalani e italiani.
Attraversa varie tappe, all’arte realista, paesaggistica, fino alla tappa attuale informale-materica.
Le sue opere attuali sono dominate dalla materia, olio e cristalli di colore che potenziano la forza dell’espressività, la rugosità delle superfici e la potenza dei contrasti cromatici.
Appassionata del colore, cerca la forza dei toni partendo dal loro contrasto, aumentandolo e incorporando materiali diversi per dare maggiore spessore.
Lungo la sua traiettoria si interessa alla natura, alle città emblematiche, agli animali, al mare e ai sentimenti poetici.
Ad oggi la sua pittura si nutre di elementi poetici, di momenti, di istanti, di riflessioni e d’immagini astratte che ci trasportano a quei momenti di lucidità che tutti abbiamo, e che l’artista sente chiaramente che deve trasmettere per farci entrare nel suo particolare mondo.
La sua ricerca pittorica si basa sull’utilizzo dell’olio per far risaltare i rilievi della materia, le incisioni e da questo scaturisce la presenza e l’uso di cristalli nella sua struttura materica.
La sua opera è un inno poetico all’esistenza, ed è per questo che la pittura recente informale, lontana dai dettagli delle sue creazioni più realiste e dal paesaggio convenzionale, presenta tutta la forza dell’espressività cromatica insieme a quella contenuta nella materia stessa.
Pittrice di esperienze di vita, concentra il suo interesse sulla determinazione delle tematiche, con l’obbiettivo di fomentare la forza della struttura plastica, senza abbandonare la forza vitale che la spinge a dipingere esprimendo tutti i suoi atti e azioni.
Mettere insieme vari temi e fondere le idee non le interessa, perché ciò che la motiva realmente è la determinazione cromatica della sua pittura, capace di creare le atmosfere necessarie a rinforzare ciò che vuole esprimere, non solo in senso cromatico ma anche concettuale.
Perché l’esistenza è arte e l’arte definisce in misura incosciente e cosciente, a seconda delle situazioni, ciò che il subconscio può raggiungere e l’espressione di un mondo sottile, fatto di emozioni interne. Questi sono i componenti che emergono dalla pittrice italiana, che attualmente è tornata a vivere nel suo paese natale: l’Italia.
Affascinata dalla composizione e dal colore, sa rinunciare agli aspetti più sottili per concentrarsi sull’espressività in ogni opera, perché la stessa esistenza ci richiede una maggiore capacità di connessione con gli affetti che ci dominano e che ci conducono a vivere in maniera consapevole.
Joan Lluìs Montané
Membro dell’Associazione Internazionale di Critici d’Arte (AICA)
"Vascello sotto la tormenta" (Olio su tela 20 x 20)
Per come l’artista sia riuscita attraverso una
iconografia quasi di altri tempi
a farci sognare luoghi ameni, dimenticati,
riproponendo e suscitando sentimenti neoromantici,
in un periodo di freddo e squallido neo-illuminismo.
Dott. Giosuè Natangelo
Perito Legale e Consulente presso la Camera di Commercio di Roma
e il Tribunale Civile e Penale per la Pittura e Scultura Antica
e Moderna.
Vascello sotto la tormenta
PAOLA SARDELLI: TRASPARENTI MARINE, PAESAGGI INCANTATI, ROMANTICHE EVOCAZIONI, MEMORIE REMOTE E SOFFUSA POESIA.
Paola Sardelli, ormai da tempo, frequenta assiduamente la pittura assecondando un antico richiamo interiore, che l’ha condotta quasi per mano a comporre un filare ininterrotto d’immagini solari come quel suo carattere aperto e leale.
Il suo velato sorriso, il suo raffinatissimo modo di porsi, hanno fatto di Lei, una valente artista contemporanea, pronta al dialogo ed alla condivisione.
La pittura schietta e leggibile, è così entrata a far parte del suo quotidiano, evidenziando l’autentica espressione di quella che definiremmo, la sua sublime sensibilità, pronta a cogliere il canto della brezza primaverile, il lieve fruscio di un germoglio, il greve e maestoso silenzio che accompagna il susseguirsi delle stagioni.
Osservatrice discreta della natura e soprattutto dotata di una fervida fantasia evocativa, predilige operare nel rasserenante raccoglimento che accarezza quel suo velato romanticismo: uno stato di grazia che le consente di dipingere con entusiasmo, paesaggi e vallate, aperte campagne e colline, vibranti mareggiate ed arrossati tramonti: immagini tutte, baciate dai riverberi ambrati della luce che avvolge ogni capitolo descrittivo prescelto a tema.
Così si evincono le preziose realtà vedutiste, i tersi ed incontaminati orizzonti e le velate atmosfere dominate dalla più fragrante armonia, capace di esaltare confortanti ed irripetibili momenti di serenità.
Accenneremmo ad un delicato impressionismo gestuale con l’addizione di rimandi macchiaioli, in cui ogni assunto delinea particolari stati d’animo ed intensi paesaggi emozionali, vissuti a diretto contatto con il soggetto prescelto, quasi una serrata sfida contro il divenire medesimo dell’opera, che si sviluppa nell’inarrestabile turbinio del pensiero.
Ed è in tale sintassi pittorica che balena l’ispirazione, in via del tutto naturale, perché Paola Sardelli, follemente innamorata del bel dipingere, ne ha tesorizzato la più nobile missione culturale: la consapevolezza esistenziale.
Ed innanzi ai suoi dipinti alimentati dall’accesa filosofia coloristica, si leggono altrettante impaginazioni realistiche, laddove ogni singola pennellata sottintende quelle piccole grandi gioie che sanno attualizzare istanti d’intensa emozione.
Osservando la vasta serie di dipinti contemporanei e di trascorsa esecuzione, citeremmo “Finestra sul mare!, una vera e propria sintesi estetica di quanto sopra accennato, laddove l’assenza-presenza della figura umana, colpisce direttamente il cuore dell’osservatore, che ammaliato dal sogno visivo metafisico iperrealista, vola dalla spiaggia al mare, sino a sfiorare il cielo per raggiungere l’Infinito con la sola purezza riposta nell’anima.
Nelle opere “ I colori del mare” e “Mare e raggi di luna”, prosegue la romantica melodia della visione incantata: è l’eterna significazione della suadente bellezza riposta nel Creato, offerta da Dio all’intera umanità, in un atto d’amore quale inno celeste dell’esistere.
Ed è su tali immanenze che Paola Sardelli ha concepito la propria scelta selettiva, soffermandosi con particolare riguardo, sul velato tratteggio chiaroscurale e soprattutto sulle rapide scansioni coloristiche che dall’intenso azzurro dei cieli, derivano al verdeggiare delle radure in un mosaico di luci e di cromie che lasciano trasparire l’immortale valenza di un’eterea poesia mediterranea.
Dott. Aldo Albani
Spruzzi di regata
Le immagini pittoriche di Paola Sardelli, filtrate nella memoria e in una percezione simbolica della realtà, rivelano estrema duttilità nell’assorbire le emozioni e interpretare i sentimenti. La pittrice ama raffigurare sulle tele una natura istintiva, spontanea, sfibrata dal sole (in talune distese campestri), sconvolta dal vento (implacabile quando sconvolge la superficie del mare) . Una natura tuttavia mai doma, metafora dell’essere disposto a contrastare le vicissitudini dell’esistenza, pur non ignorando cedimenti e nostalgie… Pittura di valida fattura, la sua, attenta alle alchimie dei colori in funzione dei contenuti e dei traslati, ricca di ritmi e di vibrazioni, ove idealmente si proiettano le mille sfaccettature di una profonda sensibilità.
Dott. R.Perdicaro
Paola Sardelli, dolce poetessa dell'intimo. Non scrive ma dipinge liriche. Le sue opere sono pennellate di rime. Se fa un mare è un'ode a lui, una campagna un insieme di pura poesia. La sensibilità che trasmette , anche in fredde rotaie, colpiscono il pubblico fruitore di queste tonalità ora fredde ed ora calde, se siano tramonti o fredde albe nordiche, in un abbraccio tenero e sensuale. L'artista trasmette nei suoi paesaggi , con malinconica rimembranza, una sensibilità non comune, ripeto sensibilità, perché la sua "arte" è fatta di sensazioni recondite e forse mistiche, portano ad una consapevolezza che la vita è fatta di sofferenza e fatica. Però in lei c'è tutta la forza e la volontà di arrivare ad un futuro più positivo. Nei suoi quadri non esiste il buio ma la luce, la speranza, la voglia di vedere il meglio nell'umanità, c'è sempre un pontile o una via o una luminosità che raggiunge in fondo al quadro un' apertura verso l'infinito, alla perfezione dell'essere puro spirito.
Dott. Ginco Portacci
I paesaggi di Paola Sardelli hanno il connotato di spazi infiniti, quei mondi senza tempo e senza età che riproducono con estrema efficacia aspetti naturalistici. È indubbia la propensione di Sardelli a realizzare le opere più fascinose quando il soggetto è il mare, descritto nelle varie sfaccettature delle imbarcazioni al porto, di navigazioni tra i flutti in cui si avverte il sapore della salsedine, di fari insediati su scogli incontaminati dove regna assoluto il rumore delle onde. Le espressioni bucoliche hanno il pregio della melanconia, ovvero di un aspetto romantico che induce il fruitore alla meditazione. L’Artista sa definire le dimensioni prospettiche, basa il cromatismo su tonalità tenui, riesce a rendere con efficacia le atmosfere in cui vuole coinvolgere.
Nelle componenti analizzate Paola Sardelli vive la sua arte in simbiosi con la natur,a l’anelito di libertà in viaggi transoceanici alla scoperta di terre e mari che rinverdiscano le sue ispirazioni.
Dott. Claudio Lepri
Le sue opere sognanti trasmettono una dolce primavera e i colori accendono il riflesso del acqua. Composizioni che trovano respiro nell'uso delicato delle forme che si dilatano creando effetti cromatici suggestivi.
Dentro la sua pittura immanentista traspare un tenue misticismo che tocca le corde profonde dell'animo e ci conduce nei labirinti della mente.
Tutto è pacato nella tela e trasale una luce che inonda ogni attimo di vita. Si avverte la caducità del tempo e trasmette mondi perduti che vivono dentro lo scrigno della memoria e si perdono nei paesaggi dell'anima.
ETTORE D'IGNAZI
Poeta
L'impeto rapace di un onda. Questo è quanto ci racconta qui la pittrice Paola Sardelli. Un'Artista che ci parla attraverso la forma e il colore di un mare in tempesta.
Dal punto di vista tecnico l'opera risulta ben bilanciata e in perfetta armonia con il significato che l'Artista ha scelto di voler rappresentare.
Dott. Salvatore Russo
Paola Sardelli usa il paesaggio come veicolo comunicativo delle sue sensazioni emotive, esprimendo una sensibilità attenta e scrupolosa nella descrizione e nella raffigurazione degli stati umorali della natura, fissando sulla tela odori, sapori, suoni. La pittura è figurativa e nello stesso tempo va oltre: i paesaggi marini, dipinti con dovizia di particolari, i mari burrascosi, dettagliati nel moto e nelle spume ondose, i paesaggi campestri idilliaci e solari evocano un mondo interiore che rende universali i sentimenti e le emozioni tratteggiate, sottolineando così il valore estetico dell’opera d’arte come risultato e frutto di un lavoro creativo originale, intrinsecamente di spessore, che combatte il concetto di consumismo artistico imposto dalle scelte politiche ed economiche della società contemporanea, basata su informazione e comunicazione, tra l’altro non sempre libere.
Dottssa. Letizia De Rosa
Di Paola Sardelli possiamo sottolineare la maestria del tratteggio e dell'uso chiaroscurale, risaltandone le doti tecniche, certo, ma soprattutto nell'intento di esaltarne l'evocatività delle opere che trasformano lo sguardo da attento a trasognato, in una dimensione quasi onirica e spirituale.“
Plasma con grande lucidità e maestria tutti gli stati d'animo, fondendoli nella natura e nella luminosità dei paesaggi, che non restano mai mere riproposizioni su tela ma aprono ad un approccio emozionale; chi osserva il dipinto sembra perdersi nella pienezza e delicatezza della tela.
Roma News