Arte in Chiesa ed è subito Censura - Ischia Street Art Gallery
Il nuovo intervento di Salvatore Iacono a sostegno dell’arte contemporanea
Continua il lavoro di Ischia Street Art a sostegno dell’arte contemporanea: Salvatore Iacono, in qualità di gallerista e nel nome di un’idea d’arte improntata alla ricerca estetica della stessa, venerdì 5 febbraio ha collocato sei opere dell’artivista Mimmo Di Caterino nella Chiesa di San Sebastiano di Forio, fotografando l’intervento, in seguito condiviso sui social network. Ed è qui che è scattata l’indignazione di molti - con conseguente censura di foto e video - ma non da parte degli utenti dei succitati social, bensì da parte della Chiesa che, nella figura di Don Emanuel Monte, ha intimato azioni legali contro il gallerista, in quanto pressato dai fedeli in rivolta, sdegnati per l’intervento artistico in questione, mal interpretato come blasfemo e irriverente. L’idea di Salvatore, gallerista da sempre anti-convenzionale e da sempre impegnato nel sociale, mirava a creare uno spunto che potesse stimolare un ragionamento, tanto eidetico quanto empirico, capace di interrogarsi su quanta spiritualità ci sia dietro e dentro l’arte e la pittura contemporanea, specificatamente in quella di Di Caterino: un esigenza tecnica di ricerca, in grado di verificare la capacità di un possibile dialogo tra i lavori dell’artista e certi spazi legati alla spiritualità cristiana. Con questa richiesta, diventata imposizione di rimuovere dai social network ogni traccia di questa azione, è come se venisse censurata la spiritualità insita nei linguaggi dell’arte contemporanea e, allo stesso tempo, è come se la fede cristiana rinunciasse definitivamente alla preziosa qualità di leggere gli artisti quali strumento di divulgazione della fede. “Il mio non è stato un intervento irrispettoso e dissacratorio nei confronti di fedeli o del mondo ecclesiastico – sottolinea Salvatore – bensì un intervento concettuale e simbolico, sociale e interattivo, un intervento del tutto estetico, a sostegno dell'arte contemporanea in tempi di Covid19. L'arte esce dai confini delle gallerie, chiuse da marzo 2020 e sottoposte alle continue e ormai insensate restrizioni imposte dai numerosi DPCM, ed entra in chiesa, ovvero in un luogo aperto e libero da ogni preconcetto. Ritirerò foto e video dai miei social, ma questa storia resta comunque incredibile, così come la presa di posizione di Don Emanuel Monte e il non tanto velato e sottile riferimento ad una eventuale diffida, in termini legali, nei miei confronti. Questa è una vera e propria censura operata dalla Chiesa nei confronti del mio intervento”. Nonostante il gallerista sia mosso scegliendo di rispettare le motivazioni della Chiesa, rimuovendo immediatamente dalla sue pagine social fotografie e video incriminati, gli account personali di Iacono e dell’Ischia Street Art Gallery sono in questo momento diventati oggetto di insulti rivolti contro lo stesso, da parte dei cosiddetti leoni da tastiera, haters che non perdono occasione per riversare fuori il loro odio, alimentando la crisi sociale. “Questo è un momento storico, sociale e culturale, nonché economico, molto particolare, un momento storico che possiamo definire oscurantista e, all’arte contemporanea, compresi ai suoi attori, tanto ai galleristi quanto agli artisti, non andrebbe tolta almeno la fede.” (Mimmo Di Caterino). L’intervento in Chiesa fa seguito a “C’è anche l’Arte”, quando, qualche giorno fa, Salvatore Iacono, facendo irruzione in un maxistore marchio Decò a Forio, ha posizionato due quadri di Di Caterino tra i ripiani dei generi alimentari. Un chiaro riferimento all’attuale situazione economico-finanziaria che attanaglia il mondo globalizzato, in particolare l’arte e la cultura, messe completamente da parte, lasciate nel dimenticatoio di questo momento buio che il cosmo sta vivendo, a causa del Covid-19 e delle restrizioni imposte dal Governo. In particolar modo, le gallerie d’arte stanno patendo gli effetti della crisi e dei mesi di chiusura imposti dai numerosi e ormai insensati DPCM, che si susseguono da marzo dell’anno scorso e che non danno tregua né speranza alla cultura e soprattutto al mondo dell’arte. Il gallerista/attivista Salvatore Iacono non è nuovo a questo genere di interventi costruiti sul filo dell’illegalità, attraverso performance di denuncia sociale e, fin dal primo lockdown, ha continuato la sua battaglia personale contro il sistema corrotto dell’arte contemporanea, a difesa dell’intero comparto delle gallerie d’arte italiane, senza lasciarsi fermare dalle costrizioni governative, ideando e portando in scena nuovi modelli di fruizione dell’arte. Dai primi interventi di poster art realizzati con Street Art File Print da maggio ad agosto 2020, passando per le varie mostre-non/mostre con protagonista Mimmo di Caterino (da Lockdown/Social alla più recente trilogia di Social Distancing), fino ad arrivare all’ultima installazione – Oxygene di Michele Penna “Non dare per scontato l’aria che respiri!” – realizzata a dicembre scorso nei sei comuni dell’isola. Il lavoro che da anni svolge Salvatore Iacono con Ischia Street Art Gallery, una “non-galleria”, una galleria a cielo aperto, centro d’arte e luogo multi-operativo, promulgatore di una cultura artistica e di rilancio del territorio, attrattiva turistica e snodo centrale di aggregazione sociale, è un lavoro più che significativo, essenziale per l’intera comunità dell’isola ma anche per tutti quegli artisti socialmente impegnati che trovano nella gallery un modo nuovo per esprimersi.
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