NICOLA CONVERTINO METTE A DISPOSIZIONE LA SUA ARTE PER DELLE ASTE BENEFICHE
In questi giorni è partita l’iniziativa da parte dell’artista di far organizzare delle aste benefiche delle sue opere al fine di raccogliere fondi per opere benefiche. I fondi raccolti saranno devoluti all’associazione Onlus “Santa Maria della Solidarietà nella Sanità”. Nicola Convertino è da considerare un “outsider” della moderna pittura, non tanto nella tecnica usata quanto negli argomenti che tratta la sua arte; lo vediamo dipingere sulle prime pagine dei giornali, creare osmosi tra forme materiche e formule magiche, o disegnare magiche donne dalle ciglia prensili, il tratto a volte sconfina nel comix e tali donne sembrano delle super eroine alla ricerca della pagina del fumetto che normalmente le tiene ingabbiate. Outsider, dove il limite diviene risvolto reversibile dell’essere o del pensiero tra l’interiorità del sintomo e l’esteriorità dell’opera, e la sua arte interroga quella condizione umana o meglio psichica della modernità che si situa su un bordo fluttuante tra disagio esistenziale, del soggetto in questo caso, sofferenza psichica e CREAZIONE ARTISTICA. Questo limite da cosa è dettato? Quì rientriamo tra la logica dei psicanalisti e la fantasia degli artisti e ci perdiamo tra le elucubrazioni degli uni o degli altri…intanto il Convertino crea forme inquietanti, spettri e incubi generati dal sonno della ragione e da quella forza di rottura che puntualmente esce dai sentieri battuti. A volte nelle sue opere abbiamo un’espressione immediata, una creatività primordiale, energia prima del segno che si traduce nella forma e nel tratto d’un disegno elementare, ma nel caso delle donne abbiamo la perfezione, la ricerca della bellezza più estrema come la presenza di esseri androgini, insomma Nicola non smette mai di ricercare, è curioso e questo gli permette di sviluppare vari scenari, come lui stesso ci dice: “…ogni volta che guardo una donna si mettono in moto tutti e cinque i sensi…ma inconsciamente anche il sesto senso comincia a pizzicare, il fuoco della passione viene fomentato dalla quel sottile contorno epiteliale che normalmente racchiude le forme morbide di queste splendide creature…in realtà il più delle volte la mia è la ricerca della perfezione; un dolce connubio tra arte e passione maschile, il tutto si fonde per permettere poi l’imprinting sulla tela o carta delle immagini”. Ma Nicola Convertino non si muove solo nel campo della pittura, nel corso della sua vita è passato dalla musica all’arte alla scrittura, quindi tutto ciò che solo aveva una parvenza artistica per lui è un terreno pieno di Humus. Inizia a muovere i primi passi in campo artistico con la madre modella in arte e grande pittrice; musa ispiratrice dei più grandi pittori del 900 italiano: Emilio Greco, Remo Brindisi, Renato Guttuso, Purificato, Mazzacurati, Trubbiani, Ivo Pannaggi, Montanarini e tantissimi altri, anche molti provenienti dall’estero, tutti curiosi di poter immortalare sulla tela questa icona dell’arte italiana. Nicola quindi fin da bambino vive in mezzo a tutti questi “mostri sacri” della pittura e non solo, sono tanti anche gli scrittori, i poeti, i musicisti che per tutta l’infanzia hanno frequentato la sua casa, inebriati dall’atmosfera che vi regnava. Il destino era già scritto Nicola diventa un musicista, pittore, scultore, produttore televisivo, produttore musicale…e tutto di più, niente è estraneo ai suoi fervidi colpi di pennello…dipinge ovunque; tele, carta, muri, crea istallazioni, scenografie, sculture, premi..non sa più come contenere tutta quello che ha assorbito nell’arco di una vita, crea anche format televisivi, fonda un giornale musicale, crea dei premi musicali, organizza tour in tutto il mondo, insomma dai 12 anni fino all’attuale età di 53 anni ha una biografia che si potrebbe imputare a 3 persone, sembra impossibile che una sola persona possa aver realizzato tutto quello che c’è scritto, praticamente un vulcano in eruzione! Parlando con lui poi scopro che è Geologo e studia Magia e esoterismo da oltre 20 anni…è impossibile stargli dietro, lui dice che “…ho il cervello in ebollizione, quando mi alzo alla mattina meccanicamente affronto la vita con almeno 50 cose da fare nell’arco della giornata…e poi ne faccio di più… vorrei vivere la prossima esistenza dedicandomi alla ricerca, alla scoperta del nostro futuro cammino per correggere il passato e vedo in mia figlia il seme del delirio che da tempo è già germogliato in me”.
Paolo Longobardi
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