La chiave per vivere
Silloge poetica
“La chiave per vivere”, Prefazione a cura di Giuseppe Manitta: ( Nancy Avellina con l’opera “La chiave per vivere” ha ottenuto il “Riconoscimento di merito” al premio “Pietro Carrera” per la silloge inedita. Si tratta di un testo che, come fa intuire il titolo stesso, si dipana nei meandri dell’io, scovandone i segreti più intimi, le paure e gli affetti, le decisioni e le contemplazioni. Tutti gli argomenti, però, ruotano attorno ad un nucleo centrale che si può agevolmente identificare nel sentimento amoroso. Tuttavia non è solamente questo aspetto che interessa la nostra autrice. Lei si abbandona alle vicissitudini dell’intimo e medita continuamente sul valore della vita, sulle incomprensioni che in essa si delineano. Il tutto si concentra in un animo altamente sensibile che fa della sofferenza la propria arma e che, in un percorso emozionale, si avvia verso la luce. Difatti all’elemento luministico richiamano ambedue le sezioni in cui è suddivisa la silloge. L’anima , dunque, è come l’araba fenice, che continuamente risorge, nonostante sia succube di duri contraccolpi. In questa riflessione, tra visioni oniriche e dimensioni memoriali, si staglia quella duplicità o dialettica che caratterizza l’uomo e il suo sentire. L’amore, che è la chiave della vita, è al contempo fonte inesauribile di gioie, è portatore di ferite, incanto della vita, istigatore di patemi. Tra gli affetti, rilevanza ha anche l’amore in senso lato, quello familiare, che costituisce l’altra sfumatura della “chiave per vivere”.
. I versi appena citati, tratti dalla lirica “Sognare”, sono indicativi della raccolta. Intorno all’emozione ruota ogni lirica, ma proprio questa tematica ci permette di individuare nella poesia di Nancy Avellina non soltanto una semplice visione e interpretazione dei sentimenti, ma un inno generale alla vita. Tra questi temi c’è il tempo che con il suo scorrere inesorabile permette di cogliere l’importanza di ogni momento. L’interiorità dell’autrice sopraffà lo sconforto perché, come afferma lei stessa, la forza di vivere deve vincere letteralmente la paura di cedere. Ecco, dunque, la lotta che costantemente si intrattiene a favore della propria anima e della propria esistenza, un atteggiamento che si estende al mondo, alla realtà e, più in generale, all’esteriorità. Dunque il sentimento crea un effetto concentrico sino ad investire persone e luoghi cari. Dalle liriche, difatti, emerge un caloroso attaccamento alle cose e agli scenari vicini all’autrice, una topografia reale che accompagna la topografia del cuore. Il mistero della vita si associa al mistero della salvezza, alla religiosità e al confidare nel futuro. Una poesia del cuore, quella di Nancy Avellina, ma al contempo una riflessione propositiva sul domani.
Giuseppe Manitta ).
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