Fiorenza Gurrieri: Attesa e Silenzio
‘La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente tra dolore e noia, passando attraverso l’intervallo fugace del piacere e della gioia’. Con riferimento al filosofo Arthur Schopenhauer un pendolo sembra giostrare la nostra vita anche nelle tele della giovane artista Fiorenza Gurrieri. Attesa e silenzio assoluto scandiscono il tempo, un tempo in cui domina l’infinito e gli orizzonti lontani proiettano verso il futuro. L’oltrepassamento del nichilismo avviene quindi a pensieri del l’attesa e della speranza. Nell’attesa delle figure simboliche rappresentate da Fiorenza non c’è durata, né organizzazione del tempo e tutto ciò sembra essere espresso secondo suggestioni metafisiche. Andando oltre gli elementi contingenti dell’esperienza sensibile, gli aspetti più autentici e fondamentali della realtà sono espresse dall’artista. Sembra che Fiorenza, come nella pittura metafisica di De Chirico, tenti di superare gli elementi instabili e mutevoli dei fenomeni. Eterno, stabile, necessario, assoluto sembrano cercare di cogliere le strutture fondamentali dell’essere. A dominare è la stasi più assoluta, in cui tutto sembra congelarsi in un istante senza tempo, e le cose e gli spazi si pietrificano per sempre. Se in apparenza sembra ancora ferma a posizioni accademiche, invece riesce a trasmettere messaggi del tutto nuovi. Atmosfere enigmatiche colpiscono per l’apparente semplicità di ciò che mostrano. Le sue immagini mostrano una realtà che sembra assomigliare a quella che noi conosciamo. Tuttavia uno sguardo più attento ci mostra che la luce è irreale e colora gli oggetti di tinte innaturali. Sembra predominare l’assenza di vita ma, come nella caverna di Platone, le ombre prendono forma e le rappresentazioni superano la realtà andando in qualche modo oltre.
Melissan Gurrieri [Curatrice]
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