Michele Nigro: Istinto e Colore
Istinto e colore sono due elementi essenziali e complementari nelle opere dell’artista Michele Nigro.
Così come nel Sumi-e, arte pittorica antica cinese, la pittura nelle opere di Michele diviene una porta d’ingresso per entrare in sintonia con le leggi della Natura e con le leggi creanti dell’Universo. Ma se nella disciplina zen dove in pochi tratti si manifesta l’essenza delle cose ed i soggetti vengono rappresentati utilizzando solo inchiostro nero; nelle opere di Nigro la pittura si riempie di colore e di luce, ed i soggetti rappresentati fanno parte di un mistero caotico in cui non è possibile porre alcun ordine razionale.
Il Chaos, che nella ‘Teogonia’ di Esiodo viene indicato come entità primigenia, nelle opere di Michele sembra non identificarsi con il disordine, ma come spazio aperto, spazio vuoto, kenòn, che si popola di figure fragili ed inconsuete facenti parte di una realtà popolare. La forma non del tutto assente tende a trasformarsi in ‘segno’, cioè in un elemento grafico di riconoscibilità formale ma non contenutistica. In quanto a dominare sono, in maniera del tutto opposta al Sumi-e, ricerca e sperimentazione del colore ed a prendere forma è il sentimento che porta a trattare temi legati al suo vissuto ed alla sua terra.
La pittura di Michele sembra più adatta non tanto a descrivere ‘gli spettacoli della Natura’ quanto a partecipare ai suoi stessi ‘gesti’. Essa è un particolare modo di vivere, un luogo medianico dove è possibile incontrare la vera vita, è la coincidenza di arte e arte di vivere. L’opera d’arte tenta di realizzare un microcosmo vitale che riflette il macrocosmo ed è sublime proprio perché si collega alla Vita e allo Spirito originario.
Melissan Gurrieri [Curatrice]
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