note critiche
“…come entri in galleria, sei aggredito dal colore dolce violento di Milla, con le sue predominanze dei rossi e dei carnicini in tutte le tonalità dalle più corpose alle più tenere: il colore che crea spazi volumi superfici sfuma il disegno, lo descrive circoscrive esalta in una vicenda di volti di donna che ti assediano senza ammiccamenti mai ,terribilmente fieri e pensosi, senza concessioni anche quando espressione ed atteggiamento si lasciano senza ombra di dubbio leggere come abbandono morbido-anzi sensuale-di sé, voglia di amore, sogno, estasi. Queste donne singolarmente e tutte insieme dicono uno stato di solitudine, stanno lì da sole come monadi nella marea dell’essere, o forse del non essere; anzi a ben guardare, sono proiezioni di un’unica donna, reali quasi palpabili, tant’è che la tela quasi respira, eppure immagini solo viste nella mente, moltiplicazioni infinite di un’unica sostanza vivente, la propria, guardata e rappresentata nelle quasi infinite sequenze di un flusso vitale unico centuplicato, vero e immaginario ad un tempo ,reale ed onirico, come le incantate atmosfere di paesaggi viste prima nel sogno che nella realtà..”(M.Marcone)
“…a me interessa il tessuto della pagina .E Milla ha molte pagine da raccontare, con un linguaggio sobrio, accessibile e scorrevole. La sua pittura è una sorta di cantico: al paesaggio, alla figura, ai fiori, alle nature morte. Colori impetuosi. Non v’è leggiadria nei suoi dipinti e nemmeno indulgenze nei confronti di quanto possa essere fatuo ed edulcorato. Il segno è sempre sicuro .Quasi dettato, sorretto e guidato da una mano misteriosa .Lontana e impalpabile. Una pittrice passionale, colorista, Milla, con la sua aria quasi distratta, da equilibrista e da sonnambula, a cui la nonchalance(più apparente che reale) ha regalato il dono che non tutti possiedono: quello della semplicità…”(M:Calabrese)
“…la narrazione pittorica di Milla si sviluppa in un cromatismo intenso, teso a sviluppare la ricerca dell’umano, in forme appena adombrate, talvolta sfuggenti, ma sempre composte con un rigore interiore che non permette di scivolare in facili calligrafismi…”(R.Lovascio)
“..Artista di rilievo, Milla, rivolge la sua espressività artistica verso un neo espressionismo, non fuori da intimi toni cromatici. Conoscendo il valore del proprio colore, lo usa con acume. E’ un’arte sobria, quella di Milla, tesa alla ricerca di un essenziale, che bada all’effetto più che alla pedanteria dei rapporti tonali. Amante della figura trova in essa il momento dell’abbandono. L’introspezione diviene dialettica e la delicata melodia delle tinte più calde, rincorre sulla tela uno spazio scenico vitale, vibrato di sensazioni e di emozioni. L’autonomia pittorica di Milla, ribadisce all’opera un’importanza determinante.
La luce si impossessa delle tele ed il garbato”chromachy”,nato da una ricognizione sul colore, riveste di luminosità la dolcezza dei toni.
Il segno genera se stesso nell’equilibrio della forma e del colore. La pittura di Milla si pone dialetticamente di fronte all’Essere” in quanto donna”, alla creatività, alla fantasia. Da questo dualismo nascono le sue opere.( Pietrobelli)
“…se sia il colore l’oggetto o lo strumento della sua pittura, oppure se il colore sia soltanto un pretesto, il pretesto dell’idea, è quanto potremo accertare leggendo le sue opere. Nuova, moderna, avanzata, con immagini che non siano immagini quanto idee, con composizioni che non siano figure quanto sensazioni, con rappresentazioni figurative che non siano paesaggi o nature morte , quanto l’espressione di una mente che anche con i colori tende verso quella filosofia che pone quale principio fondamentale, d’ispirazione cartesiana, la vita nel pensiero…”(P.De Giosa)
“…la prima sensazione che mi hanno dato i suoi quadri è stata la fermezza, non di rado sofferta, con la quale la pittrice cerca le sue soluzioni, anche quelle più intimamente e sottilmente poetiche, perfino quelle più gelosamente autobiografiche, senza mai discostarsi dal secolare linguaggio delle immagini. Dalla tormentosa conquista delle forme e dei colori. Milla, insomma, ha da esprimere un’interiorità, ricca e fervida, che non può non darle la tentazione dell’informale “…ed ecco la tela è lì, sul cavalletto, il discorso del nostro mondo espressivo accenna ai primi segni, consonanze rarefatte e improvvise affiorano nella contemplazione degli spazi, qualcosa di indimenticabile muove il nostro pensiero, lo stimola a ripercorrere sequenze sfumate d’una intima passione ideale, ad ascoltare voci mai sopite della propria civiltà esistenziale. Nasce un colloquio struggente e felice tra l’artista e il colore, un serrato rapporto si sviluppa tra l’interpretazione di non dimenticate scansioni liriche e la materia che nasconde e confessa il suo inesausto tentativo di ripetere l’armonia del creato, di sfiorare, almeno, l’urgenza di essere. Milla ha il suo mondo poetico. La tela è la sua testimonianza, il colore la sua professione di fede…”(U.Franzolin)
“…il sortilegio di una profonda emotività è palese in tutti i suoi quadri: poetica compostezza di una pittura classica, padronanza di una mano che- pur tenendo presente la linea d’una pittura contemporanea non cede a richiami di un esagitato modernismo, a deviazioni del vero concetto dell’Arte…”(A.Manuppelli)
“…i suoi quadri sono come capitoli di un romanzo. Sono frammenti di un lungo e unitario racconto. Con la tecnica attentamente acquisita ai limiti del superbo cromatismo Milla racconta la vita. Non inventa ma trova .E’ una registrazione di eventi …”(F.Grisi)