Miguel Gomez cerca l’arte nelle sue infinite espressioni, cerca l’uomo, come Diogene. Cerca “l’Eterno Femminino” – das Ewig Weibliche, di cui Goethe parla nel suo Faust. E ci sembra di sentirlo il coro mistico che dice “Tutto ciò che passa non è che un simbolo, l’imperfetto qui si completa, l’ineffabile è qui realtà, l’eterno femminino ci attira in alto accanto a sé.”L’Eterno Femminino è forza che attira, distrugge, rigenera. È Donna senza tempo, che sveglia lo spirito sopito, e lo completa. Lo fa con emozione e sentimento, lo fa con delicatezza, lo fa con rispetto. Perché la Donna, per Miguel Gomez, è ispirazione costante, è ricerca e incanto, gioia e pathos. E la dipinge in tutte le sue forme, ne scava l’anima con la macchina da presa, ne indaga le seduzioni più profonde, la ascolta, la assorbe, la avvolge di colore, la ricrea. Come l’arte, con l’arte.. Miguel è un “senza radici”, è un uomo che ha frammenti di cuore sparsi in tutta Europa: da Wiesloch, in Germania, dove è nato, a Parigi, dove vive da piccolo con il padre artista, frequentando gli atelier di Pablo Picasso e Bernard Dubuffet ad altri luoghi della memoria. L’incontro con Salvador Dalì lo tocca dentro e lo innamorare perdutamente dell’arte. In seguito, gli studi artistici e l’Accademia gli danno solide fondamenta, ma la vera maestra è la vita. Per un anno Miguel fa il “vagabondo”, gira l’Europa in lungo a largo come artista di strada, respira idee, persone, vibrazioni, respira e assorbe. E sperimenta forme d’arte. Torna poi in Italia, si dedica all’incisione, collabora con artisti del calibro di Emilio Greco, Aligi Sassu, Renzo Vespignani, Enrico Baj, dipinge, scolpisce, espone, esplora. Le sue ultime frontiere sono la body art, la performing art, la video art, le installazioni, opere in cui Gomez plasma la materia e dà corpo ai sogni. E ogni volta plasma se stesso, ogni volta si rigenera e crea. Come l’arte, con l’arte.
Ileana Inglese