Il Cav. Luigi Messina primo premio sezione Pop art a International art prize Giotto
Recensione a cura del critico d'arte Melinda Miceli
Come il ritratto di un personaggio cinematografico, icona di un prodotto commerciale o di un prodotto mediatico, la magnifica preda-cacciatrice, bellezza bruna, languida e pensierosa, rappresentata con pennellate pop stile Andy Warhol, reclina il capo: le labbra vermiglie e le palpebre ombreggiate di color cinerino. La veste elegante sul collo sensuale ma pudicamente accollata, sostiene lo sguardo immerso nella sua stessa enfasi. Tra le brune cortine vellutate delle ciglia, oltre la continua ricerca del suo corpo, nel caleidoscopio dell'umana natura, giace la sua notte ebbra di sguardi e di nostalgia che aleggia nei colori, che contrastano le tinte accese dell'icona di donna, trasferitasi sulla tela dell'immagine fotografica. La luce in quest’immagine accende la sensualità del femminile e si fa quasi bidimensionale come anche gli accordi cromatici, stagliandosi su un fondo uniforme nero, spaziale e vacuo, volutamente dereferenziato che la sottrae all’univoco e la mette subito in evidenza. Aggredisce quasi l’occhio un gioco planare di linee e colori violenti privi di sfumature, smorzando l’impatto metafisico per reinviare a una veduta virtuale e simbolica. Al centro si trova il modulo luminoso del grado più acceso, intorno, invece gradazioni a modellare echi plastici che incorniciano quello centrale. Il tema riguardante il ritratto è elaborato dal maestro Cav. Luigi Messina con grande efficacia, alla luce di una riflessione estetica originale che affievolisce il linguaggio semiotico-sociale inerente la pop Art. Dott.ssa Melinda Miceli Critico d'arte
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